martedì 26 aprile 2011

Trovata la particella di Dio!

Un memo riservato del Cern appare sul blog di un matematico della Columbia University e parte il tam-tam. Nell'acceleratore di particelle di Ginevra, l'Lhc, sarebbe stato captato l'elusivo bosone di Higgs. Ma molti scienziati sono scettici e invitano alla cautela.
La traccia simulata, prodotta dal bosone di Higgs
La notizia, se confermata, sconvolgerebbe il mondo della fisica nucleare. Infatti, blogger ed esperti del campo sono in fibrillazione per la pubblicazione di un memo riservato, apparso sul blog di un matematico della Columbia University, Peter Woit, secondo cui l'elusivo e ricercatissimo bosone di Higgs, detto anche "particella di Dio", potrebbe essere stato intercettato dal Large Hadron Collider (LHC) di Ginevra.

Non si tratta di una comunicazione ufficiale ma di una nota ad uso interno, da discutere fra colleghi ed esperti, fatta filtrare anonimamente e ripresa sul blog. Ma ha immediatamente scatenato una marea di commenti ed interventi in rete e sui social media. Secondo il memo, nell'acceleratore di particelle più grande del mondo che si trova in un tunnel di 27 chilometri sotto Ginevra, sarebbero stati captati segnali consistenti con ciò che il bosone di Higgs dovrebbe produrre. Per gli scienziati che riportano il risultato, si tratta della "prima osservazione definitiva della fisica oltre il modello standard". Il tam-tam è subito partito, ma molti sono scettici e lo stesso Cern sottolinea che la nota riferisce risultati preliminari: potrebbe, insomma, essere un falso allarme.

Trovare il bosone di Higgs è uno degli obiettivi dell'acceleratore di Ginevra e rappresenterebbe una tappa rivoluzionaria: la particella atomica ipotizzata negli anni '70 dai fisici teorici (deve il suo nome all'inglese Peter Higgs) è oggetto di vari esperimenti nel mondo e la sua presenza è fondamentale per spiegareperché la materia attorno a noi abbia una massa. Acceleratori come l'Lhc o il Tevatron del Fermilab di Chicago fanno scontrare fra di loro particelle a velocità elevatissime, generando così una pioggia di altre particelle fra cui potrebbe esserci anche la famigerata "particella di Dio", o altri elementi previsti in teoria ma mai osservati.

L'entusiasmo è palpabile: "Se fosse vero, sarebbe davvero eccitante", ha commentato il fisico Sheldon Stone della Syracuse University su Space.com. L'esperto rileva però anche alcune anomalie nei risultati, che potrebbero indicare che quello intercettato non è davvero il bosone di Higgs, ma qualcos'altro. Cosa che renderebbe la scoperta forse ancora più interessante.

Molti mettono le mani avanti: per alcuni scienziati quella osservata sarebbe solo una anomalia statistica che rischia di svanire nel nulla ad un'analisi più approfondita. Fra gli scettici c'è anche Tommaso Dorigo, fisico del Fermilab, che sul suo blog ha perfino scommesso mille dollari sul fatto che si tratti di un segnale falso, che scomparirà dopo ulteriori esami.

Mentre continua la corsa dei fisici del Cern alla simulazione del Big Bang, proprio nei giorni scorsi nell'acceleratore ginevrino è stato raggiunto un nuovo record: dopo aver raggiunto l'energia più elevata al mondo, i suoi fasci sono ora così intensi che il numero delle probabili collisioni è salito a 50 milioni al secondo e supera del 20 per cento quello dell'acceleratore americano Tevatron, destinato a chiudere entro l'anno.

Per il Cern il nuovo record segna una pietra miliare nelle attività di messa a punto in corso: "E' una tappa importante perché avere un'intensità maggiore significa poter raccogliere più dati, e avere molti dati aumenta la possibilità di fare nuove scoperte", ha detto il direttore generale del Cern, Rolf Heuer. E chissà che fra queste non ci sia davvero la "particella di Dio".
Fonte: Repubblica

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