sabato 9 luglio 2011

L'era del dopo- Shuttle

Ha dato una spinta senza precedenti alla scienza e alla tecnologia.
L'emblema "Omega" della missione STS-135
Le nuvole assediano la rampa di lancio dell'ultimo shuttle e sulla base della Nasa a Cape Canaveral cade una pioggia insistente: sulla partenza della navetta Atlantis regna una grande incertezza.
L'incertezza regna anche sul futuro: dopo che 1.500 addetti del Kennedy Space Center hanno già perso il lavoro negli ultimi mesi, altri si preparano ad andarsene. Dopo che il programma sara' completato, si prevede che il numero degli addetti precipiterà dagli attuali 5.700 a 1.000. Tra coloro che andranno via ci sono molte coppie, tanto che si prevede che almeno 4.000 famiglie resteranno senza lavoro. Per alberghi e negozi il futuro si annuncia cupo e difficile, i prezzi delle case sono crollati: se fino a 4 anni fa un appartamento di 150 metri quadrati costava 400.000 dollari, oggi per acquistarlo ne bastano meno di 250.000.
Di sicuro Cape Canaveral non sarà più la stessa dopo il lancio dell'ultimo shuttle. Le cose stanno per cambiare. I primi segnali arrivano dalle aziende specializzate in aeronautica e difesa che si stanno stabilendo qui in cerca di personale specializzato. Anche l'azienda brasiliana Embraer si prepara ad aprire uno stabilimento.
Si prepara un cambiamento profondo e la folla di almeno un milione di persone che si prepara a salutare il lancio dell'Atlantis ne è consapevole. D'altro canto la missione STS-135 che metterà la parola fine alla storia dello shuttle è carica di simboli, a partire dalla dedica: ''agli uomini e alle donne che hanno dedicato le loro vite al programma Space Shuttlee all'obiettivo dell'esplorazione spaziale''.
A partire dal 1981, per 30 anni lo shuttle ha rappresentato la capacità degli Stati Uniti di accedere allo spazio e fin dall'inizio e' stata una macchina ai limiti della fantascienza,che realizzava quello che per anni era stato il protagonista di tanti romanzi e film: un veicolo capace di portare nello spazio uomini e materiali e di tornare a Terra. Non a caso il primo shuttle e' stato chiamato Enterprise, come l'astronave di StarTrek, anche se nello spazio non e' mai andato.
A 30 anni di distanza, lo shuttle è ancora una macchina straordinaria, la più complessa mai costruita, la più potentee la più veloce, l'unica in grado di raggiungere la velocità di 27.000 chilometri orari e l'unico veicolo con le ali capace di andare in orbita. Riutilizzabile, in grado di partire come un razzo e di rientrare come un aereo, puo' trasportare carichi pesantissimi ed equipaggi umani.
La sua progettazione, la costruzione e lo sforzo costante per migliorarlo hanno permesso progressi ingegneristici e tecnologici senza precedenti. Gli esperimenti fatti sulla navetta hanno permesso di conoscere stelle e pianeti, ma anche l'organismo umano e le sue reazioni in condizioni di stress. La Nasa non intende certo sprecare questa grande eredità, ma nei prossimi anni dovra' affidarsi alla navetta russa Soyuz per mandare uomini sulla Stazione Spaziale. Sta per cominciare quello che gli addetti chiamano ''una fase di transizione'', ma non e' affatto chiaro quanto potra' durare.
Fonte: ANSA



Un breve sguardo al futuro, in lingua inglese:

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