sabato 16 aprile 2011

Belli, intelligenti e... romantici?

Per tutti quelli che giurerebbero: gli scienziati sono solo brutti, tozzi, con gli occhiali e un po "sfigati". Se davvero credete che le menti brillanti assomiglino ai personaggi di Big Bang Theory, vi sbagliate (di grosso!).
In questa foto si possono notare diversi dettagli: gli occhi che guardano il vuoto possono indicare il "guardare avanti" traducibile come impazienza del futuro. I capelli possono essere descritti dalle sue origini, figlio di un fabbro, quando fu sedicenne partecipò ad una conferenza gestita da Humphry Davy, prese molti appunti e mandò il suo elaborato al direttore della serata, decorando il libro con pelli. Il maestro apprezzò molto e prese Michael come suo apprendista.Spesso si pensa che Madre Natura sia stata un po' parsimoniosa verso le persone che danno, e hanno dato, il loro contributo nel settore scientifico. Proverò a dimostrarvi il contrario. Vorrei partire con Michael Faraday, studioso nell'ambito dell'elettrochimica e dell'elettromagnetismo. Tra le sue invenzioni più note si presenta il becco Bunsen, usato moltissimo nei laboratori scolastici odierni. Quest'uomo quando fu trentenne, iniziò a corteggiare una ragazza dedicandole queste frasi "Mi conosci come o più di quanto io conosca me stesso" e "Conosci i miei pregiudizi, i miei pensieri, le mie debolezze, la mia vanità, la mia mente". La donna in questione non disdegnava le sue attenzioni e nel 1821, quando Faraday aveva 29 anni, si sposarono. Leggendo queste dediche avrete molti ideali d'aspetto fisico di quest'uomo, è giunto il momento di mostrarverlo.


Un'altra storia di un uomo di un certo aspetto, oltre che una mente splendida, fu James Clerk Maxwell. Egli fu scelto da Faraday per avviare i suoi scambi epistolari e all'epoca era un giovane scozzese di appena vent'anni.
Era un periodo difficile per il nostro elettrochimico e la sua memoria iniziava a vacillare. Maxwell aiutò il suo maestro nei conti matematici, rivelando poi il suo grande talento nella matematica superando addirittura quello di tutti i fisici del diciannovesimo secolo. Fra i suoi contributi si ricorda maggiormente la teoria cinetica, la teoria dei colori e la scienza dei materiali.

Vi starete chiedendo come mai ho scelto proprio questi due esempi e non Leonardo Da Vinci piuttosto che Lisa Randall.

Il motivo per cui ho scelto Proprio questi due personaggi è perchè una certe mente legherà il concetto di energia (Faraday) con massa e luce (Maxwell).

Forse avrete già capito più che bene di chi sto parlando, Albert Einstein.

Molto frequentemente vengono dette delle vere e proprie cialtronerie riguardo quest'eroe del ventesimo secolo. Si narra ad esempio che nell'infanzia facesse complicatissimi calcoli e congegni meccanici. L'unico elemento preso per le pinze è che si dilettava a costruire modellini meccanici corrispondenti ai Lego di oggi.

"Non sempre gli eroi sono come vengono descritti" non ricordo molto bene dove ho letto questa frase ma mi piace. Albert non è nato genio anzi, il suo professore di greco gli disse: "non combinerai mai nulla di buono nella tua vita!". Un timido sorriso apparirà in voi lettori, quante volte magari ve lo siete sentito dire dai vostri genitori?
Einstein con gli anni ha dimostrato che non si è come si dice in giro e che con la determinazione si può arrivare ad altissimi traguardi. Egli ebbe la fantastica idea di legare velocità della luce e massa, cosa che non era mai stata fatta prima di quel 1905. Nell'età universitaria, Einstein si presentava così.
Il messaggio implicito di questo articolo, rendendolo chiaro, dimostra che non bisogna essere brutti per essere intelligenti, o belli per essere "stupidi". D'altronde siamo stati tutti donati dell'intelletto e dipende solo ed esclusivamente da quanto e come noi usiamo la materia grigia. Oggi si è abituati a pensare che o si nasce geni o si è ignoranti per tutta la vita. Sbagliatissimo, si può decidere con gli anni se usare il cervello o no e, più se ne fa uso, più aumentano le abilità dell'individuo nell'usare il determinato organo. Tuttavia questo è uno dei principi di Darwin il quale recita "I caratteri acquisiti non sono ereditari".

Non tutti gli scienziati sono di cattivo aspetto.

Anche nel mondo del calcio si ha un fenomeno analogo e allo stesso tempo contrario, chi vuol scommettere che anche in quell'ambiente non ci sono persone più bruttine rispetto alla norma? Pensateci.

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