Fra i vincitori annunciati ieri dei contratti CCDev-2 sicuramente quella che più ha sorpreso, soprattutto per la riservatezza con la quale fino ad ora è stata gestita, è stata sicuramente quella di Blue Origin con 22 milioni di dollari circa.
Secondo quanto pubblicato a seguito della firma del contratto si apprende che la Società, già coinvolta in passato in una proposta per un mezzo suborbitale a decollo ed atterraggio verticale, starebbe sviluppando un mezzo per il trasporto di cargo ed equipaggio, biconico a corpo portante.
Per i primi lanci è previsto l’utilizzo di lanciatori Atlas V mentre è in cantiere anche lo sviluppo di un proprio lanciatore, Reusable Booster System (RES), dotato di un propulsore LOx/LH2 proprio “restartable” e con spinta altamente modulabile. Fra le caratteristiche più salienti vi è la capacità di trasporto fino a 7 astronauti e la possibilità di permanenza agganciata alla ISS, come scialuppa, fino a 210 giorni.
Fra le attività finanziate con il contratto CCDev-2 ci saranno lo sviluppo, fino ad uno stadio di PDR del CTS, i test statici e in volo del sistema di fuga di tipo “pusher” e il collaudo di alcuni componenti dei propulsori.
Per quanto riguarda lo scudo termico sarà sviluppato in collaborazione con l’Ames Research Center della NASA.
Come tappa intermedia è previsto l’utilizzo di una capsula suborbitale abitata da 3-4 astronauti e capace di svolgere voli a circa 100km di altezza per lo sviluppo del proprio lanciatore e per svolgere attività commerciali e di ricerca.
I partner della Blue Origin per il progetto sono:
- NASA Ames Research Center per attività di consulenza e test;
- NASA Stennis Space Center per i collaudi al propulsore
- United Launch Alliance (ULA) per l’integrazione con il lanciatore
- Aerojet per i propulsori a propellente solido e le strutture di test
- Lockheed Martin Missiles & Fire Control High Speed Wind Tunnel (HSWT) per i test in galleria del vento
- U.S. Air Force Holloman High Speed Test Track (HHSTT) per i test del sistema di fuga.
Fonte: AstronautiNEWS
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