giovedì 1 settembre 2011

Preparare da mangiare per il primo viaggio Umano su Marte

Un po di pollice verde e un po' di talento come cuoco potrebbero essere richiesti ai futuri astronauti che saranno i primi uomini e donne a mettere piede sul Pianeta Rosso questo secolo, secondo un gruppo di scienziati che ha esposto una nuova ricerca al 242esimo Raduno Nazionale della American Chemical Society(ACS).

Un illustrazione artistica di una possibile sera su Marte.
Un po di pollice verde e un po' di talento come cuoco potrebbero essere richiesti ai futuri astronauti che saranno i primi uomini e donne a mettere piede sul Pianeta Rosso questo secolo, secondo un gruppo di scienziati che ha esposto una nuova ricerca al 242esimo Raduno Nazionale della American Chemical Society(ACS). Maya R. Cooper ha spiegato che l'approvvigionamento di cibo per gli astronauti è una delle sfide più grandi per una futura missione umana verso Marte. Oltre a tanti altri problemi più complessi, per riuscire a concretizzare una missione interplanetaria, abbiamo bisogno di trovare soluzioni a problemi molto tangibili e pratici come il controllo del peso corporeo, la nutrizione giusta, i problemi psicologici legati alla varietà di cibo consumata, etc. Le soluzioni che gli scienziati hanno adesso in mente, includono la possibilità che gli astronauti si coltivino da soli parte del cibo e che siano molto più partecipi nella preparazione di quest'ultimo rispetto alle controparti che vivono adesso sulla Stazione Spaziale Internazionale.

La sfida maggiore è riuscire a tenere in equilibrio il peso, l'accettabilità del cibo e l'utilizzazione delle risorse. Cooper, scienziata del Johnson Space Center, della NASA, ha spiegato che per i voli con lo Space Shuttle e sulla Stazione Spaziale, gli astronauti ricevono circa 1.7 kg di cibo al giorno. Secondo gli stessi standard, per una missione completa verso Marte, servirebbero 3175 kg per persona.

Una cena sulla Stazione Spaziale Internazionale.
"Questo è chiaramente un impedimento per molti scenari di missioni verso Marte." ha spiegato Cooper. "Abbiamo bisogno di nuovo approcci diversi. Adesso, stiamo esaminando la possibilità di implementare un sistema biorigenerativo che preveda la coltivazione nello spazio e forse la spedizione di alcune comodità di base più pesanti verso un'habitat su Marte. Questo scenario prevede una maggiore elaborazione del cibo e della preparazione dei piatti rispetto all'attuale sistema usato per la Stazione Spaziale Internazionale."

I sistemi biorigenerativi prevedono la crescita di piante che servono per vari scopi. Non solo sarebbero un rifornimento di cibo, ma, proprio come fanno le piante sulla Terra, rilascerebbero ossigeno prezioso per gli astronauti, aiuterebbero a purificare l'aria rimuovendo l'eccesso di diossido di carbonio e servirebbero anche per purificare l'acqua.

Lattuga che cresce in una sezione apposita della Stazione Spaziale Internazionale.
Idealmente, queste piante avrebbero pochissime parti non mangiabili, crescerebbero con una manutenzione minima e non occuperebbero troppo spazio. Dieci raccolti che hanno queste caratteristiche sono già emersi come candidati ideali per la cucina di un'astronauta marziano. Queste sono: lattuga, spinacio, carota, pomodoro, cipolle verdi, ravanello, peperone, fragole, erbe fresche e cavolo.

Cooper ha citato un'altra opinione per queste missioni marziane, la prima delle quali secondo molti dovrebbe partire con i primi astronauti negli anni '30. Spedire alcuni cargo già da prima verso Marte potrebbe essere un sistema per far trovare già il cibo agli astronauti e diminuire così il peso che dovrebbe essere lanciato da Terra insieme alla navicella.

La nutrizione degli astronauti è parte integrante della storia dell'esplorazione spaziale, e negli anni abbiamo fatto molta strada, passando da tubicini freddi di cibo sintetizzato e blocchi masticabili e paste simili ai dentifrici fino alle comodità di un mini freezer e una cucina nello spazio per preparare anche uova a colazione, cioccolato, funghi, riso e tanto altro ancora.



Consiglio di vederlo su YouTube, in HD e possibilmente, a schermo intero.
Fonte
da
http://www.eurekalert.org/pub_releases/2011-08/acs-ftp080311.php

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