venerdì 6 gennaio 2012

Energia solare nanotech

Una vernice nanotech che fa funzionare i dispositivi domestici trasformando in elettricità la luce esterna. Potrebbe essere un possibile scenario grazie a una vernice a base di nanoparticelle semiconduttrici realizzata a basso costo da ricercatori dell’Università di Notre Dame.
Nanotech, impressione artistica
Le nanoparticelle di biossido di titanio ricoperte con solfuro di cadmio nella vernice Sun-Believable possono di fatti trasformare grandi superfici conduttive in celle solari che generano energia elettrica.

La nanotecnologia pone così una freccia in più all’arco delle sue applicazioni per l’energia solare, con celle solari di nuova generazione e soluzioni per ottimizzare gli impianti già esistenti come i prodotti nanotech della linea Aklean di Aktarus Group. Prodotti rinforzanti e autopulenti nella linea Magic Clear aumentano infatti la robustezza dei pannelli negli impianti fotovoltaici, fattore cruciale data l’esposizione in esterno alle intemperie e a possibili urti con corpi contundenti. Rendendo idrorepellenti le superfici se ne facilita inoltre la pulizia e la manutenzione, incrementando la quantità di radiazione solare immagazzinata.

Nanotecnologia per incrementare le prestazioni del solare termico e fotovoltaico, come con il bitubo solare NanoSun2
NanoSun2 è invece l’applicazione dell’isolante nanotecnologico per eccellenza, l’Aerogel, al solare termico. NanoSun2 è il bitubo termico ideato da Aktarus Group per la connessione del pannello fotovoltaico con l’impianto di riscaldamento dell’acqua termica sanitaria. La robustezza e la resistenza alla compressione del sottile strato di Aerogel che ricopre il cavo di connessione aumenta le prestazioni energetiche dell’impianto, limitando la dispersione termica dell’energia incrementando la resa del sistema di riscaldamento a energia solare, grazie all’aiuto delle nanotecnologie.

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