sabato 21 gennaio 2012

Preview libro: La chimera

Il libro "La chimera" di Sebastiano Vassalli, tratta la storia di Antonia, orfanella abbandonata nei pressi del convento di S. Michele a Novara, cresciuta tra le suore e le loro numerose funzioni religiose, la rigida disciplina del convento e la dottrina cattolica.

Trama:
In realtà Antonia cresce molto bella ed intelligente, suscitando l’invidia di buona parte del paese. Nel frattempo la città di Novara è segnata da avvenimenti importanti: tra questi spicca il vescovado di Carlo Bascapè, uomo dai grandi ideali, inimicatosi con la Roma cattolica e corrotta del tempo e per questo confinato a Novara; nella sua nuova diocesi cambia radicalmente la vita dei fedeli, costringendoli ad una fede più sincera, meno scaramantica ed esteriore. Inoltre fa sostituire i molti preti e parroci corrotti (o quistoni), che si occupavano di usura, attività illecite e non caste. Le sue riforme raggiungono anche Zardino: il vecchio parroco Don Michele è infatti sostituito dal giovane ambizioso Don Teresio, che abitua i paesani a frequenti cerimonie ed offerte in denaro. Antonia viene presto scacciata dall’ambiente della chiesa per aver riso del vescovo Bascapè in visita a Zardino. Da quel momento tiene spesso in pubblico discorsi sull’inutilità dei preti e delle loro "favole" su paradiso ed inferno, atte solo a "spillare quattrini alla povera gente". Inoltre rifiuta proposte di matrimonio di nobili ricchi, ricoprendosi dell’accusa di "superbia" da parte del paese. Quest’accusa è resa più forte quando Antonia si fa ritrarre da un pittore nelle vesti della Madonna del Soccorso. All’età di diciannove anni la ragazza si innamora di un "camminante" (anarchico vagabondo della bassa) di nome Gasparo. Egli riunisce squadre di "risaroli" (miseri lavoratori delle piantagioni di riso) da portare a Zardino. I due si incontrano di notte di nascosto nei pressi del "dosso dell’albera" (collina con un castagno dove si pensava che le streghe si incontrassero col diavolo), e lui la inganna con grandi promesse. Antonia viene sorpresa più volte dai "Fratelli Cristiani" (sorta di vigili urbani dell’epoca, che impedivano fughe notturne ai risaroli), che la riportano a casa con la forza. Tutte questi comportamenti misteriosi della giovane alimentano le voci che ella sia una strega e che di notte partecipi ai "sabba" (incontri col diavolo). Antonia si vede così dapprima evitata dalla gente, poi isolata, poi ancora offesa. Infine Don Teresio la denuncia al Tribunale ecclesiastico di Novara, presieduto dall’inquisitore Manini; egli si interessa con grande fervore al caso per ridare l’indipendenza e l’importanza perduta al Tribunale, approfittando dell’assenza di Bascapè che si era recato a Roma. Vengono interrogati molti testimoni, che confermano la colpevolezza della "strega"; gli unici a raccontare la storia d’amore tra Antonia e il camminante sono l’amica Teresina, i genitori adottivi e il camparo Pietro Maffiolo. Questa storia, giudicata troppo semplice ed evidente, è però scartata. L’imputata viene così arrestata e torturata brutalmente perché confessi le sue colpe: stremata dal dolore ella afferma che di notte si incontrava con qualcuno che poteva anche essere un diavolo; Antonia viene quindi imprigionata nello scantinato del Tribunale, poi rinchiusa in una torre. Infine viene bruciata viva sopra al dosso dell’albera, issata su una pira di legni ricavati dal castagno "maledetto".

Commento Personale:
premettendo il fatto che non è il mio genere, posso solamente mettere in evidenza le mie impressioni. La narrativa non è il mio genere. Comparata con la divulgazione scientifica mi è quasi sembrata angosciante. 
Vale la pena mettere in rilievo
Misuriamo le ore, Col suono e con l'ombra, Con la polvere e con l'onda, Perchè noi stessi siamo polvere e ombra, Rumore e lacrime e nient'altro.
Tempora metimur
Sonitu umbra
Pulvere et unda
Nam sonus et lacrima
Pulvis et umbra sumus
Impressioni positive:
  • Ho apprezzato gli enunciati in volgare
  • Una poesia in particolare, in latino, mi è piaciuta molto
  • Ultime frasi ad effetto
  • L'ignoranza di quel tempo non è poi tanto distante da quella attuale, lo si può notare nel capitolo intitolato "La festa": per la vicenda di Schettino si sta facendo la stessa cosa di 412 anni addietro: giudicare e sentenziare senza conoscere la realtà dei fatti
Impressioni negative:
  • Periodi troppo lunghi
  • La trama può sembrare scontata
  • Alcune descrizioni mi sono sembrate decisamente superflue
  • Non apprezzo nessun tipo di volgarità nei libri
Voto: 5/10

Nessun commento:

Posta un commento