domenica 19 febbraio 2012

Cicatrices et amor

Guido Cavalcanti è famoso per aver vissuto l'amore nel peggior e classico dei modi. Nelle sue poesie regna la devastazione. D'altronde lui stesso afferma che l’amore è una forza irrazionale che sfugge al controllo dell’uomo e lo sovrasta, lo annichilisce, perché lo rende impotente. Quanta verità in questa filosofia. Cosa c'è dietro tutto questo?


Evoluzione e Amore
Una Cicatrice Evolutiva?
L'amore è interessante.
Molto interessante.
Io la denomino reazione Kimica perchè ha effetti talmente potenti e devastanti che potrebbe essere considerata un'arma di distruzione di massa. Non a caso le molecole coinvolte sono i miei ormoni preferiti.

Iniziamo con l'Ossitocina. Le religioni non servono a nulla fin quando c'è questo ormone. La morale proviene proprio dall'ossitocina. Non solo. Essa stimola i sentimenti di tenerezza e calore, rafforzando inoltre i recettori cerebrali legati al circuito delle emozioni. Baci, carezze e altri rapporti sessuali fanno aumentare ulteriormente i livelli di ossitocina. Un altro ormone, la vasopressina, collegato alla memoria, spinge alla fedeltà e alla monogamia. Sarà per la mancanza di quest'ultimo se molti uomini guardano costantemente le altre?
Negli ospedali viene usata per aumentare le contrazioni durante il parto e il latte materno. In una università americana si è costatato che quando ai topi maschi veniva somministrata l'ossitocina collaboravano a costruire il nido e a proteggere la prole; se invece venivano trattati con una sostanza che bloccava la produzione di questo ormone, finivano col divorare i figli.

A scatenare la predisposizione all'amore è l'adrenalina, una sostanza prodotta dalle ghiandole surrenali quando l'organismo è sotto stress. Dal 1904 viene utilizzata chimicamente nei casi di shock. Essa provoca aumento della pressione arteriosa, dilatazione di bronchi e pupille, arresto della digestione: condizioni che il proprio partner interpreta come un messaggio di seduzione.
Al primo incontro -cruciale- con un individuo del sesso opposto considerato attraente, l'area cerebrale che controlla i riflessi visivi e uditivi rilascia la dopamina: neurotrasmetittore legato a sensazioni di piacere ed euforia. L'ipotalamo comanda al corpo di inviare segnali di attrazione: le pupille si dilatano, il cuore pompa più sangue, facendo arrossare il viso, un leggerissimo sudore copre la pelle, rendendola più luminosa. Se l'altro reagisce positivamente a questi segnali, si rafforzano i circuiti cerebrali che collegano la sua presenza a sensazioni di piacere. Ebbene, in questa prima fase d'attrazione, vengono forgiati i semi della distruzione per la razionalità del malcapitato umano.
Quando la faccenda si fa più seria
La dopamina assieme alla noradrelina e alla feniletilamina producono un cocktail chimico che induce uno stato di eccitazione e di leggera vertigine, simile a quello provocato da una piccola dose di anfetamine (oppure da una molto alta di cioccolata, che contiene feniletilamina). L'abbassamento contemporaneo dei livelli di serotonina favorisce l'insorgere di un sentimento di ossessione. Secondo questa lettura biochimica, anche fare sesso non è mai al riparo dai rischi, non solo fisici, ma anche psicologici, semplicemente perchè equivale al rischio di innamorarsene (soprattutto per le donne). La natura preferisce esagerare con certe manifestazioni folli dell'amore, piuttosto che limitarsi a un blando interesse per l'altro sesso e la riproduzione, che avrebbe messo a rischio il perpetuamento della specie. In amore, la natura preferisce accendere nel nostro cervello un grosso incendio, invece di un fuocherello che può spegnersi al minimo venticello. L‘innamoramento è un momento di pazzia fisiologica e transitoria.

Dopo un periodo che oscilla dai 18 ai 30 mesi dall'inizio della relazione, il cervello si è assuefatto a tutto quel guazzabuglio di sostanze chimiche e non reagisce più come prima. Se non ci sono i presupposti, la volontà e la fiducia necessari per la progettazione di un futuro in comune, è in questa fase che accadono incomprensioni poco felici, litigi e tradimenti, condizioni talvolta insuperabili (l'ordine è relativo). A questo punto molte coppie si separano, cosi ciascuno dei due ex (dal latino "di") si mette alla ricerca di un nuovo partner con cui riprovare le emozioni vissute durante i tre primi atti. Nelle coppie più solide, la vicinanza fisica, non solo sessuale, stimola il neurotasmetitore chiamato endorfina, una sostanza con effetti simili agli oppiacei che riduce l'ansia e infonde un senso di calma e di intimità. Essa induce molta dipendenza (questo spiega il perché quasi mai viene abbandonato il compagno fisso per l’amante, oppure sia cosi difficile riuscire a scrollarsi di dosso gli ex), secondo molti studi, sono una componente chimica essenziale delle storie d'amore che durano una vita. Il più delle volte, questa "assuefazione" che porta alla rottura della coppia, non capita contemporaneamente ad entrambi i malcapitati.

Pare che negli ultimi trecento milioni di anni di evoluzione le cose non siano andate benissimo per quanto riguarda la stabilità dell'individuo.
Ma ciò che non giova all'individuo giova all'intera specie. Fino a che punto?

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