domenica 20 maggio 2012

Neurochemical pleasures

Negli ultimi 3 giorni ho intervistato Federico P., studente di 17 anni. Egli ci racconta le sue passioni, facendoci anche capire come la chimica sia al centro della nostra natura umana. 
Human being: because all the rest is chemistry.



Quali sono i tuoi interessi? 
Bella domanda. I miei interessi divagano in materie esclusivamente scientifiche, naturalmente. Riguardano principalmente la medicina, la psicologia e, di conseguenza, la psichiatria e la neurologia. Materie che mi hanno sempre affascinato perché permettono di capire la vera essenza dell'uomo, senza contare il fatto che il cervello è l'organo più importante ma anche il più misterioso e meno conosciuto. Mentre gli altri animali per sopravvivere hanno sviluppano fauci più potenti e zampe più agili, la razza umana (la quinta scimmia) ha deciso di sviluppare il cervello, la massa cerebrale.

Perchè ti piace la neurochimica?
Mi piace per due motivi:
  •  spiega i sentimenti dal lato puramente scientifico. Spiega l'amore, la paura, la tristezza, la felicità, lo stupore e tutta un'altra serie di avvenimenti che in molti hanno provato a spiegare con troppe parole attraverso la filosofia, invece basterebbe la scienza; 
  • fa capire quanto le decisioni prese dall'uomo non siano affidabili, attraverso il nostro sistema decisionale. In pochi secondi il nostro cervello può prendere decisioni veramente importanti eseguendo al suo interno un dibattito, con una sola idea vincitrice. Un po' come la camera e il senato quando si tenta di approvare una legge: prima i pensieri passano per determinate parti del cervello, poi vengono rielaborati da un'altra parte e così via. Per esempio, quando abbiamo un impulso primitivo, questo viene dall'amigdala, viene successivamente elaborato nella corteccia prefrontale che impedisce il gesto troppo impulsivo. Quando ci troviamo davanti ad una cosa che ci piace al supermercato, la nostra amigdala si attiva, per il piacere di poterla comprare, però il piacere ed il pensiero vengono immediatamente inibiti dall'insula una volta guardato il prezzo troppo elevato per le nostre possibilità. Cosa è l'amigdala? Una delle parti più vicine al nostro essere primitivi, infatti è la parte più utilizzata e maggiormente sviluppata negli animali. In poche parole: in alcuni casi pensiamo (o potremmo pensare) esattamente come un topo. Quello che ci differenzia maggiormente dagli animali è la corteccia prefrontale evoluta. 
Quale argomento ti piace di più? Perchè?
 L'argomento che mi affascina di più è quello riguardante le espressioni facciali e il linguaggio del corpo, che si ricollega facilmente alla neurochimica e al suo modo di creare le emozioni.
Quando percepiamo uno stimolo con i sensi, tale stimolo per prima cosa passa attraverso il talamo, una sorta di centralino di smistamento dei messaggi; da lì, a seconda del tipo di messaggio sensoriale, il messaggio viene inviato alla regione competente. Ma per prima cosa il talamo sottopone il messaggio all'amigdala, attraverso un circuito monosinaptico, una specie di filo diretto. Se l'amigdala, nel suo processo sommatorio, trova qualcosa che abbia a che fare con un evento o un oggetto minaccioso, scatena immediatamente una reazione che coinvolge altre strutture celebrali e ghiandolari, oltre al cuore, i muscoli, l'intestino e così via. In un secondo momento, attraverso un processo polisinaptico (sono in gioco più sinapsi contemporaneamente, non un collegamento diretto come per il monosinaptico), il talamo rinvia lo stesso messaggio alla corteccia prefrontale. Se quest'ultima giudica che l'azione è adeguata da il consenso, altrimenti tenta di fermarla sopprimendo le reazioni dell'amigdala. Ma qualcosa scappa sempre: "i segnali del corpo" e le espressioni facciali.

Cosa pensi si possa fare, una volta capita a fondo la chimica del nostro cervello?
Sapere che sentirsi in imbarazzo davanti ad un gruppo di persone che non conosci è solo una reazione biochimica del tuo cervello, ti aiuta ad eclissare quella sensazione sostituendola con un'altra? La risposta è si. Al posto della reazione chimica che da vita all'imbarazzo si può modificare il proprio stato mentale in modo tale da essere sicuri di se stessi, anche in situazioni nelle quali normalmente non lo si potrebbe essere. Si riuscirà a controllare e creare stati d'animo a comando, dando vita ad uno piuttosto che ad un'altro attraverso la giusta miscela. Inoltre si riuscirà a rendere il nostro sitema di vita molto più razionale, attraverso l'istinto e la ragione. Molti pensano che queste ultime debbano essere per forza in contrasto, mente in ogni decisione della nostra vita non facciamo altro che tentare di metterle in perfetta armonia tra loro. L'istinto non può esistere senza la ragione e la ragione non può esistere senza l'istitno.

Quindi, a tuo avviso, comprendere il nostro cervello ci aiuterà a comportarci meglio e in maniera più razionale. Ma questo non potrebbe portare a problemi etici, derivanti dal comportamento "innaturale" della persona con cui si interloquisce?
Chi definisce cosa è naturale e cosa è innaturale? Molto spesso ci si sente dire: "Sii te stesso". Personalmente lo ritengo un grande paradosso. Tentando di essere se stessi, non lo si è mai. Con ogni persona di nostra conoscenza abbiamo un modo di comportarci e di parlare differente (volontariamente o involontariamente), così come ogni persona che ci conosce ha una diversa opinione di noi. Inizialmente controllare le nostre emozioni, modi di fare e stati d'animo sarà una cosa auto-imposta, però col tempo diventerà talmente naturale da non doverci più pensare. Dire che è innaturale controllare il proprio stato mentale è come dire che è innaturalme saper andar in bicicletta, solo perché lo si è appreso dopo.

Quali libri consiglieresti ai lettori, affinchè possano approfondire questi argomenti?
Consiglio caldamente la lettura di:
- Come decidiamo (a cura di Jonah Lehrer).
Sono più utili, però, le letture di libri universitari riguardanti l'anatomia e la fisiologia del sistema nervoso centrale e periferico (per un approccio più scientifico):
- Fisiologia medica (a cura di Fiorenzio Conti);
- Anatomia del sistema nervoso centrale e periferico (a cura di Luigi Cattaneo).

Grazie per aver risposto alle mie domande, Federico.
Anche se il futuro è arido di promesse, nulla impedirà il nascere di un sogno. Loveless, atto XLII

2 commenti:

  1. Salve, non è che per caso sarebbe possibile avere un contatto di Federico (col suo consenso) in modo tale da farmici una chiacchierata?
    Praticamente ha i miei esatti interessi e più o meno la mia età e siccome ne sa MOLTO più di me, mi piacerebbe che mi desse qualche dritta. Grazie in anticipo

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  2. Contattami su Facebook, così ne parliamo
    http://www.facebook.com/gabriele.giordano.16

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