martedì 10 dicembre 2013

La fine delle relazioni di coppia: i sexbot

Ai giorni d'oggi è facilissimo avere un surrogato del partner. Più che un surrogato, X surrogati. Perdonatemi, xxx surrogati. Parlo proprio del porno.
Mi capita più volte durante una settimana di andarmi a leggere qualche storia sul sito yourBrainRebalanced. Rimango stupito nello scoprire quanto sia facile apprendere un'abitudine, dal nome facile, che mi limiterò ad etichettare come "di dubbia utilità dati i suoi lati negativi". L'obiezione comune, leggendo qualche storia su quel forum, può essere "Su quel forum sono presenti casi estremi, io faccio uso di materiale pornografico poche volte a settimana, non sono dipendente."
Potrei rispondere: Ti senti davvero, davvero sicuro di quello che stai dicendo? Se sì, hai mai provato ad astenerti per più di una settimana?

La masturbazione tramite materiale pornografico comporta una serie di effetti collaterali consultabili su un sito che apprezzo molto, di nome YourBrainOnPorn.  Gli uomini e le donne (si, ci sono anche loro, non ve lo aspettavate?) che pubblicano topic su  YourBrainRebalanced vorrebbero smettere di passare una parte più o meno piccola della loro giornata a guardare dei pixel su uno schermo che ritraggono, in tantissimi casi, donne/uomini facilmente apprezzabili che si concedono al Buon Tempo. Il problema è che trovare una donna/uomo reale con cui concedersi al Buon Tempo è molto più difficile rispetto a cliccare dei video. Quindi la mente di queste persone inventerà qualsiasi trucco pur di tenerli incollati a degli insiemi di pixel che ritraggono donne/uomini. Col tempo questa pratica produrrà una bella disfunzione rettile nei maschi (la indicherò con ED) ed altre sorprese poco piacevoli. Nel migliore dei casi, la possibile partner della persona con la ED inizierà a domandarsi se lei è la responsabile di questo fenomeno. Nei peggiori dei casi, lei penserà che lui ha un'altra con cui si diverte di più.

Ho fatto un esempio fortunato in cui la persona che si masturba con i porno riesce a trovare un partner. Purtroppo chi è coinvolto in quest'abitudine ha sempre meno stimoli per trovare partner reali. Il motivo l'ho già presentato: perché fissarsi con una donna reale, con tutte le difficoltà che implica, se con pochi click ci si può divertire con moltissime donne diverse? Questa trappola mentale è un effetto collaterale generatosi dall'evoluzione, su YourBrainOnPorn ci sono i dettagli.

Quindi, quindi, la domanda delle domande è: è meglio trovare una donna reale con cui avere una sana vita sessuale o guardare porno? La risposta più frequente è che i due casi non possono essere paragonati perché non producono risultati uguali. Senz'ombra di dubbio il porno consente un piacere sessuale costante con meno problemi sul fronte della difficoltà e degli effetti collaterali con cui si può raggiungere quel piacere sessuale. D'altra parte, il continuo uso di un determinato genere di porno (es: softcore) può portare ad un fenomeno noto anche in altre abitudini di dubbia utilità: l'escalation. Si tratta di partire con generi leggeri per poi finire coi porno estremi. Nel caso del fumo, l'analogia può essere che una persona parte col tabacco e va a finire alle droghe.
Le relazioni sessuali reali comportano utilizzo di tempo, responsabilità e quasi sicuramente difficoltà. Quelle virtuali l'escalation, la difficoltà d'innamoramento, la mancanza di libido e i famosi altri effetti che non cito. Preciso che la maggior parte delle persone, secondo me, non studia seduzione quindi non ha sufficiente esperienza per avere relazioni sessuali reali con facilità. Questa categoria di persone è esclusa dall'analisi presente in questo articolo.

Sia le relazioni sessuali reali che quelle virtuali hanno effetti negativi per la maggior parte delle persone. Qual è la soluzione? I sexbot. "Ma non sono umani!!" può essere una facile obiezione. Onestamente penso siano degli esseri umani etichettati come delle macchine del sesso che hanno un hardware diverso dal nostro ed un software che col tempo si avvicinerà sempre più a quello umano: la capacità di provare sentimenti, cambiare i comportamenti, imparare e così via. Perché discriminare una nuova specie solo perché è composta da materiali diversi dai nostri?
In ogni caso, cosa succederebbe se i sexbots fossero già tra noi?
Iniziamo con un video che trovo maledettamente interessante.

martedì 3 settembre 2013

La coppia

La relazione di coppia è senz'ombra di dubbio difficile da gestire. Un po' di conoscenza in questa tematica può aiutare a vivere più serenamente questa condizione sociale.



Oramai è quasi un anno che conosco Mauro Scardovelli. I primi suoi video che ho guardato mi hanno profondamente ispirato a intraprendere nuovi percorsi nella ricerca della conoscenza. Uno degli argomenti più importanti della mia vita, l'ho proprio conosciuto tramite un suo video sulla Comunicazione Nonviolenta di Marshall Rosenberg.
Oggi vorrei condividere con voi una playlist (clicca QUI) che tratta un argomento a mio avviso molto sottostimato per gli effetti collaterali: la coppia.

venerdì 30 agosto 2013

Previsto ragno spaziale

Gli astronauti aracnofobi, ammesso che ce ne siano, rimpiangeranno i vecchi tempi dove nello spazio c'erano solo macchine, umani e tanti rifiuti.



L'innovativo programma Advanced Concepts della NASA ha appena concesso 100mila dollari a una società chiamata Tethers Unlimited Inc. La sovvenzione sarà utilizzata per sviluppare il progetto SpiderFab, un ragno spaziale che stampa in 3D. La NASA spera che SpiderFab sarà in grado di stampare grandi strutture spaziali orbitanti.



Uno spezzo dal sito ufficiale:

"Proponiamo di sviluppare un processo di automazione in orbita in grado di costruire grandi strutture e componenti multifunzionali. Alla base di questo processo c'è una nuova tecnica di produzione additiva chiamata 'SpiderFab', che combina le tecniche del Fused Deposition Modeling (FDM) con metodi derivati dall'automated composite layup per la realizzazione rapida costruzione di grandi strutture ad alta resistenza, reticolari, che combinano elementi in compressione e trazione ".
Si parla infatti di strutture lunghe fino a 800metri. Insomma, qualcosa di mai visto in precedenza.
Se il progetto funzionerà, farà risparmiare alla NASA moltissimi soldi.

Questo non è l'unico progetto che coinvolge la stampa 3D a cui ha partecipato la NASA. Recentemente hanno finanziato lo svliuppo di cibo stampato in 3D e habitat lunari. Hanno anche espresso interesse per l'asteroid mining per ricavare combustibile per i razzi.

mercoledì 28 agosto 2013

Saturazione digitale?

Tecnologia. Aiuta l'essere umano a migliorarsi? Che vuol dire "migliorarsi"? Troppi aiuti conducono alla dipendenza dalla tecnologia?



Voglio avvisare il lettore che quest'articolo sarà anche una pesante critica al linguaggio. Probabilmente le interpretazioni che darò non saranno condivisibili.
Le domande sopra riportate occupano da qualche settimana diversi minuti delle mie giornate. Provo a dare le risposte.

1) Opinione: si se per migliorarsi si intende la facilità con cui si soddisfano i propri bisogni intellettuali, producendo come risultato un aumento della tanto acclamata intelligenza (= problem solving considerando anche il tempo che ci si impiega); un aumento di informazioni in qualsiasi disciplina umana a patto che le informazioni provengano da una fonte supportata da fatti, documentazioni, piuttosto che sentimenti, opinioni, impressioni, pensieri; un aumento delle possibilità di trovare nuove effetti a delle cause, giocando d'anticipo nel caso in cui si tratta di effetti dannosi (es.: giocare al PC).

2) Più le strategie volte a soddisfare i propri bisogni richiedono meno energia, più diventano appetibili. Esempio: è più facile chattare su Facebook con persone nuove piuttosto che andare a trovarle in giro. Quando si tratta di dipendenza, la strategia diventa un automatismo: la persona non ha il controllo della sua scelta. Nel caso dell'abitudine, la persona ha il controllo delle sue scelte. (Fonte: http://www.medicalnewstoday.com/info/addiction/)

Quindi è un'abitudine o una dipendenza controllare le notifiche su Facebook anche quando si è a cena fuori?
Abitudine o dipendenza giocare ad un gioco per più di 4 ore al giorno?

Ad ogni domanda di questo tipo, segue: Come ci si sente dopo aver fatto ciò che la nostra (presunta) dipendenza ci dice di fare o dopo che la nostra (presunta) abitudine è stata soddisfatta? Rilassati, apatici, euforici?

Tutto ciò rappresenta il seme per far nascere nel lettore qualche dubbio. Un altro dubbio alla vostra esistenza e forse un po' di inquietudine. Come se 8 ore di lavoro al giorno non fossero già abbastanza stressanti.

Ho fatto qualche ricerca su diverse tematiche riconducibili alle dipendenze. Ecco i risultati






E per finire in bellezza..

lunedì 10 giugno 2013

Esplosione emotiva

Per me uno dei sentimenti più potenti in assoluto é la rabbia. É possibile gestire quest'emozione senza dominarla o reprimerla?

La rabbia è un dono. Sta a noi sfruttarla a nostro vantaggio
Quante volte al giorno ci arrabbiamo? Secondo me almeno tre volte. Curioso notare che non é l'altra persona che ci fa arrabbiare, bensì i pensieri che stiamo avendo nel momento in cui il nostro interlocutore sta parlando. Un esempio tipico di pensiero: "Chi sei tu per giudicarmi?" Oppure "É completamente sbagliato quello che sta dicendo!". La situazione che mi piace di più é pensare "Io ho ragione e lui torto".

La rabbia é una spia del cruscotto accesa che indica che alcuni nostri bisogni non sono soddisfatti. Frequentemente si tratta del bisogno di supporto, comprensione, considerazione. Nel mondo del lavoro, quando non vengono riconosciuti i nostri sforzi, scoppiano bombe ad orologeria. Stessa cosa nella scuola, quando impegno e risultati non corrispondono. Oppure in una coppia, quando uno dei due partner é troppo occupato per l'altro.


Ecco alcune regole d'oro che cerco di seguire. Scrivo "cerco" perché quando il sentimento é troppo esplosivo parte qualcosa di troppo. Se proverete a seguire questi punti potrete confermare.

  1. Considero molto importante riconoscere che ci si sente arrabbiati. Questo lo dico perché molti non hanno il lessico dei sentimenti quindi possono capitare situazioni di questo tipo: "Ti senti arrabbiato perché vorresti più riconoscimento per gli sforzi che fai?" "No, sei tu che sei stronzo". Nei momenti di rabbia é estremamente facile supporre che l'altra persona sia sbagliata o nel torto. Se ci troviamo in una situazione del genere, la persona sta esprimendo un si nel miglior modo che conosce.
  2. Il silenzio é d'oro in questi momenti. Qualsiasi cosa diciamo mentre siamo sull'onda emotiva della rabbia, NON soddisferà i nostri bisogni. Esempio: "Non ti vedo mai studiare (diagnosi)" "Non é vero!". Questa risposta, secondo me, non risolve il conflitto.
  3. Respirate col ventre. Per me é fondamentale il respiro, soprattutto in questi momenti dove aiuta a calmarsi e a rimanere lucidi.
Anche conoscere le cause della nostra rabbia può salvarci da brutti momenti. Partendo dal presupposto che almeno un nostro bisogno non è soddisfatto a causa di ciò che vediamo/sentiamo/osserviamo, si può dire che:

  1. La rabbia può nascere soprattutto quando bisogni come supporto, considerazione e comprensione non sono soddisfatti. Esempi: il ragazzo sbatte i pugni perché la sua parola non viene ascoltata (bisogno di considerazione); l'insegnante urla e punisce la classe perché nessuno la ascolta (bisogni di considerazione e supporto); la fidanzata alza la voce perché il ragazzo continua a prendere alla lettera ciò che ascolta (comprensione, supporto); il dirigente tira le orecchie agli operai perché hanno fatto un errore nella produzione dell'articolo X (supporto).
  2. La rabbia esplode quando qualcuna tocca in modo non delicato o in un modo che non condividiamo argomenti che per noi sono molto importanti. Più siamo arrabbiati, più diamo importanza ad un argomento. Farò solo un esempio: le discussioni di politica durante i pasti nelle festività.
  3. Quando si parla di difetti sistematici, la rabbia sarà presente in noi. Esempi: parlare delle guerre, inaccettabili e tranquillamente evitabili; parlare della povertà; parlare dell'improduttività nella politica; parlare delle diseguaglianze sociali; parlare del sistema scolastico.


Per una comprensione più completa dell'argomento e di altro, vi offro un corso che sto preparando.

sabato 8 giugno 2013

Esperienze appiattite

Mass media, Massive Multiplayer Online Role Playing Game, radio, scuola. Quando penso ai possibili effetti di queste tematiche mi sento piuttosto perplesso.

In questo periodo mi sto interrogando sugli effetti degli strumenti di massa, facendo anche un esperimento che probabilmente è stato influenzato dalle mie convinzioni.

L'ho nominato Industria Culturale. Il nome l'ho preso da una teoria di comunicazione di massa del secolo scorso. L'esperimento consiste nell'ascoltare musica passivamente, ossia quella che spacciano nelle radio, nelle televisioni. Tutto questo senza andarla a cercarla volontariamente su siti come youtube, soundcloud, jamendo. In breve, il test potrebbe essere riassunto con queste parole: per un breve periodo, sarà la musica che verrà da noi e non noi verso la musica. Come é facile immaginare, io preferisco ricercare attivamente la musica che mi soddisfa.
Ed ora veniamo ai risultati di Industria Culturale, esperimento condotto per un totale di quattordici giorni. Ri-sottolineo che le conclusioni potrebbero essere infettate dalle mie convinzioni.
Sul profilo dei bisogni soddisfatti, musica passiva e musica attiva sono piuttosto simili. L'aspetto negativo ha origine sulle strategie che adotta la musica passiva per soddisfare bisogni come bellezza, armonia. Il bisogno di bellezza nella musica passiva viene soddisfatto con donne strumentalizzate, il bisogno di armonia con suoni piuttosto ripetitivi.
Nella musica passiva l'individuo, probabilmente, pensa di essere soddisfatto dalla musica. Personalmente sono convinto del contrario: all'individuo piace il video. Anche a me fanno divertire i video di Psy, però il testo non lo apprezzo per nulla. Al massimo riesco ad apprezzare il suono del testo.
Noto che la maggior parte delle canzoni commerciali puntano più sul video che sul testo. Questo probabilmente succede perché chi compone i video sa benissimo che le immagini si ricordano più facilmente delle parole.

Quali potrebbero essere gli effetti a lungo termine della musica passiva? É difficile dirlo, perché sono dell'idea che tutto andrebbe contestualizzato e un singolo fenomeno non può essere la cause di diverse conseguenze. Sarebbe come dire che le piante per vivere hanno bisogno di acqua. Invece sappiamo che serve acqua, nutrimenti, aria e sole.
Ecco la possibile controindicazione: omologazione culturale. Esso sfocia dal fenomeno che porta a copiare qualcuno. Provate ad osservare quante paia di scarpe uguali trovate ogni giorno. Se frequentate posti come scuole, stazioni, pullman, rimarrete piuttosto sorpresi. Stessa cosa se osserverete il vestiario in generale, articoli tecnologici, convinzioni. Sembra che la scelta e la personalizzazione abbiano ceduto il posto alla standardizzazione.
Soprattutto nei videgiochi online, dove noto che si ha l'illusione della personalizzazione. Se dieci mila persone posso modificare il colore dell'armatura del proprio personaggio scegliendo fra cinque colori disponibili, si tratta di scelta? Secondo me le scelte si creano, più che essere selezionate. Preferisco tralasciare un ragionamento filosofico sulla scelta.
Una delle origini dell'omologazione culturale può essere la scuola, dove i programmi sono statici e, purtroppo, anche piuttosto obsoleti nelle modalità d'esecuzione che nei contenuti.


Con questo articolo ho voluto analizzare le tematiche citate all'inizio in modo breve e forse anche un po' limitato. Ho cercato di soffermarmi sul problema. La soluzione che risolverebbe la questione all'origine può essere trovata nel libro si Marshall Rosenberg "Educazione che arricchisce la vita".

domenica 2 giugno 2013

Paura del Futuro

Politica, economia, ambiente, umanità. Cosa ci rende così pessimisti verso questi argomenti?


Domanda che mi pongo da qualche giorno perché il primo a sentirmi pessimista sono io. C'è una buona notizia: forse ho capito perché. Mi farebbe piacere ricevere tramite commento la vostra opinione e se siete d'accordo o meno con ciò che seguirà.

Mi è sembrato di vedere che la paura verso il futuro può sfociare in ciò che viene definito bigottismo. Ho visto queste reazioni in svariati campi. Il più gettonato è quello economico, dove si pensa che il capitalismo sia l'unica alternativa.

Sarò breve: la paura è direttamente correlata alla non-conoscenza del nostro interlocutore.

Attenzione
Questo non significa etichettare bigotto, conservatore, o con altre parole il nostro interlocutore. Se lo fate e volete cambiare comportamento, vi consiglio di visitare questo articolo.

Qualche esempio sulla paura verso il nuovo.
Molti etichettano l'Economia Basata sulle Risorse come utopia perché non conoscono la fattibilità dei presupposti per crearla.
Senza leggi si ha l'anarchia.
L'uomo è sempre stato egoista.
Professori che credono che quello che insegnano sia utile.

Esempi personali.
- Recentemente ho acquistato tre scatole di omega 3. Quando le persone ascoltano questo, si sentono ostili verso la mia scelta e dicono: "Di fatti tutti quelli che non lo prendono muiono!"
Nei casi peggiori "Tu sei pazzo".
Sentendo questa risposta, mi sento piuttosto a disagio perché vorrei più ascolto e più delicatezza.

- Cerco di limitare il consumo di carne perché sono giunto alla conclusione che esistono cibi più salutari. Anche qui, la reazione è simile: "E' trent'anni che mangio carne e sono in perfetta salute."
Nei casi migliori: "Il documentario X dimostra che mangiare carne fa bene perché ..."

Sono dell'idea che qualche ricerca sulle tematiche che ci fanno più paura possano rendere la nostra vita migliore, riducendo ansie, stress per andare ad incrementare le speranze e l'ottimismo.