martedì 30 agosto 2011

Difficile a chi?

I giovani e le scienze: i rapporti tumultuosi che spesso portano a odi profondi.


Bipede pensante femmina stranamente contenta di affrontare la matematica.
Talvolta nel parlare ricorro a concetti scientifici, che pur essendo spiegati bene, non vengono apprezzati.
Mi capita anche di esser presentato ad un'altra persona ed essere introdotto con le parole "A lui piacciono tutte queste cose strane". In quel preciso momento divento un attimo nervoso.

Non riesco a capire perchè i giovani concepiscono la scienza come cosa strana ed estremamente difficoltosa. A questa frase tendo a  rispondere freddamente con "Perchè sono strane?" La maggior parte delle persone a cui ho sottoposto questa domanda hanno risposto: "Poichè alla maggior parte delle persone Non piacciono queste cose". A questo punto la mia domanda successiva sarà "Perchè Non piacciono?"
Nei migliori dei casi, la loro risposta più frequente è stata un sorriso. In altri, un silenzio imbarazzato ha avvolto l'atmosfera colloquiale. E' proprio questo il punto.
Perchè Non piacciono?
Per spiegare a fondo i motivi, necessito di una premessa.
Innanzitutto i giovani d'oggi, a mio avviso, pensano un po' troppo al coito e per nulla al loro futuro. Con questo non voglio generalizzare, ma rivolgermi a quella parte di teenager descritti come sopra. Ci sono anche coloro che frequentano l'università, ma le facoltà scientifiche sono sempre meno frequentate (Fonte: Un servizio di Superquark del 25/8/11) .
Essenzialmente si ha paura delle materia scientifiche, un po' come da piccoli si ha paura del buio e della notte. Però col tempo si capisce o ci viene fatto capire, che entrambe le cose sono essenziali per l'umanità. Metaforicamente parlando, il buio serve a fare luce su qualcosa e quindi a rendere visibile l'invisibile. La notte serve (tempo permettendo) ad ammirare le stelle, pianeti e oggetti del profondo cielo. Il cielo notturno inoltre, è un mezzo mediatore di speranza per guardare avanti verso il futuro.

Tutto questo è terribilmente vicino alla scienza. Ad esempio, c'è molto buio sulla materia ed energia oscura e pian piano si sta facendo luce sul bosone di Higgs (la particella di Dio) e così via. Ma nel momento in cui si fa luce, il mondo (così come il bambino nell'oscurità) cambia. Basta solo cercare l'interruttore della lampadina.

Le materie scientifiche vengono considerate difficili in quanto contengono una grossa mole di formule. Soprattutto la matematica. Essa contiene simboli, numeri, incognite che molte volte intimoriscono lo studente. Contrariamente, i simboli e il resto è quello che più mi affascina della matematica. Trovo, per esempio, che un integrale sia una forma d'arte. Già il segno d'integrale può essere incorniciato in un quadro, il pensiero di acquistarne uno del genero mi sfiora. Non basta! Oltre ad un valore estremamente estetico, gli integrali hanno diversi utilizzi: in breve, senza di essi la nostra civiltà sarebbe nettamente differente.

La televisione influenza molto il pensiero dei giovani. Prima di tutto, i miei coetanei non andranno mai a svolgere professioni scientifiche perchè nella televisione non vengono mostrati scienziati ma modelle e calciatori. Difficilmente si può pensare fuori dagli schemi se vengono presentati soltanto due esempi e quelli "esotici" vengono stereotipati come difficili e per pochi.
Inoltre la televisione dedica davvero poco spazio alla cultura e molto all'intrattenimento. Ora mi rifaccio ad una  frase davvero illuminante: la cultura fa riflettere, l'intrattenimento no!
Di fatti, i teenager di oggi di certo non guardano Superquark bensì Tamarreide o Uomini e Donne. Potrei citarne almeno altri 20 programmi, ma non è questo lo scopo dell'articolo.

I motivi sono molti: i genitori danno pochi stimoli ai loro figli, la scuola ha un insegnamento piatto, i media descrivono gli scienziati come nerd asociali dalle doti naturali non comuni.
Non mi piace quando viene detto "è intelligente", in quanto la maggior parte delle persone che esprimono ciò non sanno il vero significato della parola intelligenza. Fino a prova contraria (e como ho ripetuto già diverse volte, in altrettanti articoli) tutti siamo dotati di cervello e di conseguenza tutti possiamo utilizzarlo al massimo e divenire così intelligenti.

Perchè, quindi, le scienze vengono definite difficili?
Per lo stesso motivo per cui i giovani, e maggiormente i miei coetanei, scelgono di vestirsi alla moda. Di certo, seguire la massa è molto più facile che avere un proprio stile d'abbigliamento. Di conseguenza è molto meglio dire che la matematica, la fisica e l'astrofisica siano difficili piuttosto che cimentarsi leggendo qualche articolo divulgativo, sfogliare un libro di testo a riguardo. Io direi che sono materie piuttosto impegnative: nel momento in cui si manifesta una difficoltà, nel risolverla si ottiene una grande soddisfazione, difficilmente esprimibile a parole.
L'impegno viene ricompensato, come solamente il piacere della scoperta sa fare.

Non si tratta dunque di difficoltà delle materie scientifiche ma difficoltà intrinseca a bellezza.
I giovani si sbagliano: nelle competizioni sportive non c'è bellezza senza impegno.

1 commento:

  1. Sul fatto che le persone parlino ormai a micro concetti semplici da esplicare e veloci da comprendere è senza dubbio vero. Ma pretendere che persone con poco intelletto capiscano alcuni tuoi ragionamenti.. credo sia stupido. Se vuoi comunicare con una persona devi esser certo che essa capisca cosa tu stia dicendo, altrimenti è solo un voler dimostrare una qualunque superioritàche in quel momento è davvero inutile.
    Tu per primis devi capire che da qualunque persona cè qualcosa da imparare prima che tu gli insegni qualcosa.

    per il resto buon articolo

    RispondiElimina