«Imprigionato» nei laboratori Usa, è composto di anti-elio e servirà per capire le origini dell'universo.
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La scoperta è avvenuta nell'ambito della collaborazione internazionale Star, che riunisce 54 centri di ricerca di 12 Paesi, con l'acceleratore di particelle Relativistic Heavy Ion Collider (Rhic), progettato per ricreare e studiare la materia nell'universo primitivo. La scoperta arriva a pochi giorni dal lancio, con lo shuttle Endeavour, del cacciatore di antimateria Ams (Alpha Magnetic Spectrometer), anche questo frutto di una collaborazione internazionale coordinata dal dipartimento Usa per l'Energia e alla quale l'Italia partecipa con l'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn): se anche Ams dovesse intercettare nello spazio nuclei di anti-elio significherebbe che esistono anti-stelle in anti-mondi. Da decenni i fisici di tutto il mondo stanno cercando di capire perché, se materia e antimateria sono state prodotte nelle stesse quantità all'epoca del Big Bang, a un certo punto questo equilibrio si è rotto: materia e antimateria si sono cancellate a vicenda, ma alla fine una certa quantità di materia è sopravvissuta allo scontro. I ricercatori americani sono convinti che il record mondiale che hanno appena conquistato sia destinato a rimanere incontrastato ancora molto a lungo. Nuclei di anti-elementi più pesanti della particella Alfa «sono milioni di volte più rari» e «fuori dalla portata della tecnologia attuale».
Fonte: Ansa, Corriere
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