venerdì 15 aprile 2011

Terra-Marte in 39 giorni

Una nuovo sistema di propulsione promette di accorciare di molto i tempi della missione su Marte
Artistic Concept di un veicolo VASMIR

WASHINGTON (USA) – Arrivare sul pianeta Marte in 39 giorni, contro i sei mesi necessari con i sistemi di propulsione attuali, sarebbe del tutto possibile con il nuovo motore al plasma VASIMR! A dirlo il suo inventore, il fisico del MIT ed ex astronauta di 60 anni, Franklin Chang-Diaz, che ha volato sette volte nello spazio con la NASA, l’agenzia spaziale degli Stati Uniti.
Con l’annuncio dato alla fine di gennaio, in occasione del progetto di bilancio 2010, dove la NASA ha affermato che lascierá il programma Constellation, per concentrarsi sulla conquista di Marte, il presidente Barack Obama ha sottolineato che la NASA destinerá maggiori risorse allo sviluppo di nuove tecnologie, come ad esempio il motore al plasma VASIMR, in collaborazione con il settore privato, per la futura esplorazione dello spazio.

“Questo è un cambiamento interessante da parte della NASA, che in realtá avrebbe dovuto prendere 10 o 20 anni fa“. A dirlo Franklin Chang-Diaz, di origine della Costa Rica, rilevando che il progetto VASIMR (Variable Specific Impulse Magnetoplasma Rocket) é stato avviato a metà del 2000, e che l’agenzia spaziale gli ha fornito un sostegno minimo. La distanza Terra-Marte varia tra 55 e 400 milioni di km secondo un ciclio di un anno e mezzo. Con VASIMR si può andare su Marte e ritornare nello stesso ciclo, un periodo di cinque-sei mesi in totale, a detta di Franklin Chang-Diaz, evitando così di esporre troppo tempo gli astronauti dalle radiazioni cosmiche pericolose. A differenza dei motori a razzo che bruciano polvere o miscele di combustibili liquidi per raggiungere rapidamente l’alta velocità, VASIMR utilizza una fonte elettrica (solare o reattore nucleare) per ionizzare idrogeno, elio o deuterio, trasformandoli in plasma riscaldato a temperature molto alte (11 milioni gradi Celsius). Questo plasma è accelerato e diretto nel jet da campi magnetici (senza toccarne le pareti) per spingere l’astronave spaziale.
Il "second step" prima dell'atterraggio su Marte
Questo motore ha la caratteristica accellerare in forma costante. Così un viaggio verso Marte richiederebbe di invertire la potenza del motore a metà della distanza, quando la velocità raggiunta, secondo le stime scientifiche, a 55 km al secondo (198.000 km / ora), possa permettere di frenare in tempo l’astronave, senza bruciarla, per la forza gravitazionale di Marte.

Prima di sviluppare un motore di questo tipo, per una missione su Marte che richiede una potenza di 200 megawatt (200 milioni di watt), è necessario sviluppare un VASIMR più piccolo.

Dopo aver testato positivamente nel 2009 il primo modello di VASMIR con i nuovi finanziamenti della NASA che ha giá stipulato accordi economichi con la Ad Astra Rocket, adesso il prossimo obiettivo è la distribuzione orbitale prevista per fine 2013, nella Stazione Spaziale Internazionale (ISS), del primo motore VASIMR con una potenza di 200 chilowatt, il VX-200.
VX200

Nessun commento:

Posta un commento