venerdì 29 aprile 2011

Tutto pronto a Cape Canaveral per l'ultimo volo di Endeavour

Il lancio, il penultimo di uno Shuttle, previsto poco prima delle 22 italiane. Ci sarà anche Obama, che arriverà dopo la visita all'Alabama devastato dai tornado. Per la prima volta a bordo della navetta, l'italiano Roberto Vittori.


Space Shuttle Endeavour sul Pad
CAPE CANAVERAL (Florida) - Anche gli astronauti, nel loro piccolo, tremano. "Quando fai le ultime prove sulla passerella" dice quell'eroe italiano che porta il nome di Roberto Vittori "e ti ritrovi lassù in alto a 60 metri d'altezza... Tutto bene. Però poi c'è quell'ultimo saltello con la rampa che non può toccare la navicella per questioni di sicurezza, deve restare isolata, saranno 20 o 30 centimetri: nel vuoto. Insomma un certo brivido...". No, non è soltanto un grande passo per l'umanità: anche quello che per l'uomo sarebbe un piccolo passo può sembrare un salto impossibile quando gli occhi di tutto il mondo sono su di te. Come accadrà questo pomeriggio qui, nella storica Cape Canaveral - quasi le 10 di sera in Italia - con l'ultimo attesissimo lancio della Shuttle Endeavour. Un'ultima volta che la Nasa a cui Barack Obama ha stretto i cordoni della borsa - 3 miliardi di budget in meno e 5mila licenziamenti in più - sta vivendo con l'emozione di una prima.

Per Vittori è una prima davvero: finalmente sullo Shuttle a stelle e a striscie dopo due viaggi - chapeau - sulla Soyouz dei russi. Charlie Bolden, l'ex astronauta che Obama ha spedito sul trono della Nasa con l'incarico di spacciare l'età della decadenza per una nuova rinascita, prova a buttarla sul ridere: "Qui aCape Canaveral" dice "siamo famosi per i ritardi nei piani di volo: colpa del tempo o di un imprevisto all'ultimo minuto. Una volta chiesi ai russi della Soyuz: e voi? E quelli: ritardi??? Ma quali ritardi: noi si parte comunque sempre: e via".

Bolden racconta la storiella per illustrare con un sorriso la superiorità del sistema America: qui non si rischia. Però a furia di non rischiare l'ente spaziale oggi viaggia col freno a mano. Rick Mastracchio, astronauta di lungo corso, dice che vedere partire l'Endeavour per il viaggio di pensionamento ha "un sapore agrodolce": l'orgoglio della missione e l'amarezza del tutti a casa. Per la verità l'ente spaziale americano sta facendo il possibile per trasformare l'ultimo lancio dell'Endeavour nello spot del suo ritorno al futuro. A partire dallo show delle quattro compagnie cui gli Usa hanno regalato 269 milioni di dollari per realizzare quei taxi privati che sostituiranno gli Shuttle. "Il primo volo di una capsula spaziale sviluppata dai privati potrebbe arrivare già nel 2015" promette la Boeing che delle magnifiche quattro è il nome più in vista. Peccato che intanto il traffico per le stelle lo gestiranno i russi: con botte da 80 milioni di dollari a passaggio.

Oggi però è un giorno di festa. O quasi. Barack Obama arriva in Florida dopo avere visitato l'Alabama devastata dai tornado 2. E viene a rendere omaggio alla donna che stava per diventare la sua martire. Gabrielle Giffords è la deputata vittima della strage di Tucson. Sei morti. Lei miracolosamente salva. Colpita dall'odio di un fanatico pazzoide che voleva punirla per aver votato la riforma sanitaria di Barack che l'ultradestra odia. Dopo cento giorni di lotta ora Gabby è riuscita a coronare il suo sogno. L'aveva giurato durante una visita a Roma, a Natale, proprio a casa di Roberto Vittori: assistere alla partenza dello Shuttle comandato da suo marito Mark Kelly. Oggi quella promessa che diventa realtà è un'emozione nell'emozione. Anche per i responsabili della sicurezza che qui alla Nasa è già da brivido ma l'arrivo di Obama e famiglia e Michelle ha reso ancora più eccezionale. Gabrielle è superblindata nel building riservato alle famiglie degli astronauti - tra i parenti di Mark c'è anche il gemello pilota Scott. Ed è qui che arriverà lo stesso Obama: soltanto il terzo presidente dopo Nixon e Clinton ad assistere a un lancio. Da lontano però: come i 700mila curiosi attesi in questo spicchio di costa di Florida.

Certo il dubbio mai pronunciato serpeggia perfino nelle palazzine della Nasa raccolte intorno a questo specie di campus che sembra il Kennedy Center. La vicenda che ha sconvolto l'America non ha sconvolto i suoi protagonisti? Come può Mark Kelly mettersi alla guida di una spedizione spaziale dopo tutto quello che ha sofferto? "Mark è un uomo eccezionale, Mark e Gabby sono una coppia eccezionale" quasi si corregge sempre Bolden. "E poi ricordiamoci: proprio dalle tragedie del passato la Nasa ha trovato la forza per sfidare il futuro. Dal dramma dell'Apollo a quello dello Challenger. Ecco: adesso è uno di quei momenti. Uno di quegli incredibili momenti in cui si ricomincia".

Insomma malgrado i tornado che hanno devastato mezza America - e riempito fino all'ultimo di incognite il lancio anche qui: le probabilità si sono ridotte dall'80 al 70 per cento - oggi è un giorno di festa. Soprattutto per l'Italia. E per l'Agenzia spaziale di Enrico Saggese che alle 3.47 - l'ora prevista per l'"Ignation" - farà letteralmente bingo. Con Vittori in orbita saranno due gli italiani impegnati tra le stelle. Un record: è la prima nazione dopo l'America e la Russia che manda un ambo nello spazio. Perché tra meno di una settimana il colonnello dell'aereonautica di Viterbo - due lauree e due passeggiate spaziali sul groppone - potrà stringere la mano al collega Paolo Nespoli spedito sulla Stazione Spaziale Internazionale il 15 dicembre: e che solo soletto - si fa per dire - tra le stelle s'è fatto Natale, Capodanno e Pasqua.

La missione di Vittori durerà naturalmente meno. Il volo della navetta è stato pensato e realizzato per installare fin lassù quell'altro orgoglio tricolore chiamato Ams: l'Alpha Magnetic Spectrometer con cui il nostro Roberto Battiston - il genio dell'Istituto di fisica che fu di Enrico Fermi e che insieme al nobel Samuel Ting ora guida questa missione scientifica- sogna adesso di andare a caccia dell'antimateria. Un esperimento da due miliardi di dollari per realizzare un mostro da otto tonnellate: il lavoro di 16 Paesi, 60 istituti, 600 scienziati e 16 anni di ricerche. Sarà proprio Vittori ad azionare il braccio meccanico che dallo Shuttle trasporterà l'Ams sulla Stazione speciale: uno dei momenti cruciali di tutta la misisone che potrebbe realizzarsi già martedì. Naturalmente nei 15 giorni lassù ci sarà tanto altro da fare. L'astronauta terrà anche due collegamenti con l'Italia. Con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che prima della partenza gli ha consegnato la bandiera tricolore. E con il Papa Benedetto XVI che gli ha consegnato tutta un'altra effigie.

Ma gli uomini dell'Asi hanno trasformato l'ultima passeggiata dello spazio anche in un'occasione scientifica eccezionale. Saranno una dozzina gli esperimenti che gli astronauti dovranno lanciare. Tutti studi realizzati dalle università e dalle piccole e medie imprese. E tutti dalle conseguenze oggi futuribili ma presto - si spera - concretissime. Tra cui la "coltivazione" di un'alga biotecnologicamente modificata che potrebbe avere ripercussioni importanti per lo sviluppo della vista. E un vero e proprio naso elettronico con cui domani potremmo magari smascherare il pesce che ci sbandierano per fresco. E oggi servirà a svelare l'ultimo mistero dello spazio, anche se paradossalmente terra terra: perché gli astronauti sentono quello stranissimo cattivo odore la prima volta che mettono piede nello Shuttle?

Forse anche per questo ieri l'equipaggio ha rotto la quarantena presentandosi a salutare i familiari proprio davanti alla rampa di lancio. Uno spettacolo riservato a pochissimi intimi in cui Roberto Vittori, Mark Kelly e gli altri magnifici quattro hanno sfilato sotto la navicella sfreccciando ciascuno sulla Mercedes cabrio d'ordinanza. Un tocco d'aria fresca e leggerezza rubato nell'estenuante conto alla rovescia. Poi anche Roberto Vittori s'è chiuso nel countdown. Con sé, dalla Terra-Italia, porta tre cose. Un disegno fatto dai tre figli. Un quadrifoglio raccolto dalla moglie Valeria. E un panino al prosciutto. "Sarà la prima cosa che addenterò lassù". Buon appetito, fratello volante d'Italia.
Fonte: Repubblica

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