sabato 14 maggio 2011

Senza futuro

Pochi adolescenti, ai giorni d'oggi, hanno ben chiaro il progetto della loro vita. Essi scelgono scuole senza motivo di frequentarle, si diplomano senza neanche aver pensato a quale lavoro vorrebbero svolgere.


Verso la fine delle scuole medie, la mia professoressa di italiano ha introdotto un lungo dibattito riguardo i sogni nell'età adolescenziale. Per sogni intendo dire sia dei progetti di vita e degli obiettivi più o meno realizzabili. In ogni caso: tutti hanno i sogni. Io negavo tutto questo e la professoressa è rimasta molto colpita, in senso negativo, di questo fatto. Mi pare di ricordare la sua frase: "Senza sogni non si vive".
Tuttavia oggi ho fatto tesoro di quella frase e ho incominciato anch'io, anche se da poco, a sognare. C'è dell'altro: se prima credevo che la mia ex insegnante di italiano "ce l'avesse con me", ora credo tutto il contrario. La persona in questione mi ha insegnato moltissime cose pertinenti alla sua materia e altrettante riguardo la vita, anche se le  ho capite un po' tardi. Una di queste "cose" (mi perdoni per il termine virgolettato, visto che lei non lo tollera) è sognare.

Negli ultimi mesi indago riguardo gli obiettivi dei miei coetanei e mentre li interrogo, domandando le loro intenzioni dopo il diploma, essi rispondono (quasi tutti) con un categorico "non lo so". Per cercare di aiutare, chiedo le loro passioni, i loro interessi, ma loro rispondono a fatica. Cerco anche di far connettere uno o più dei loro interessi con un impiego che possa sfruttarli. Purtroppo ogni tentativo è andato vano, fino a questo momento.

In alcune occasioni cerco di rispondere in modo razionale, a dei quesiti che i miei compagni di classe mi pongono. Loro restano un po' sbigottiti perchè riesco a dare delle risposte, scientificamente provate o quasi, a tutte le curiosità. Molte volte, per questo e per altri motivi, mi viene chiesto per quale motivo non fossi andato a studiare presso il liceo scientifico, piuttosto che frequentare l'istituto commerciale dove attualmente mi reco quotidianamente. Il motivo è molto semplice: ho iniziato ad apprezzare la scienza al primo anno delle superiore dell'ITC e dopo un susseguirsi di eventi aventi luogo nel medesimo posto, ho incrementato la mia passione. Se non avessi fatto la scuola che attualmente frequento, non avrei avuto, quasi sicuramente, tutte le circostanze per cui amo la scienza.
Gran parte dei giovani di oggi non si sono mai cimentati in nuove esperienze, ad esempio la matematica, la fisica, ma nonostante questo, condannano ciò che non conoscono.

1 commento:

  1. Belle parole. Non posso che farti i miei complimenti, non solo per la chiarezza e la sicurezza che dimostri all'età che –mi par di aver capito– è ancora piuttosto "bassa" (la tua prof ci scuserà, anche delle emoticon ;) ma anche per la bontà delle cose che dici.
    A buon rendere.
    Gio

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