mercoledì 25 maggio 2011

VFTS 682: stella gigante e solitaria

A una prima osservazione l'oggetto sembrava poco luminoso: ulteriori indagini hanno rivelato l'effetto è dovuto alla presenza di polveri lungo la direzione di vista.
VFTS 682
La stella attentamente osservata dagli astronomi del Very Large Telescope dell’ESO grazie allo strumento FLAMES e denominata VFTS 682, si trova nella Grande nube di Magellano e ha una massa pari a 150 volte quella del Sole. Eppure, a differenza di quanto avviene solitamente per astri di tale massa che si trovano al centro di ammassi molto densi, VFTS 682 se ne sta isolata.

“Si tratta di una caratteristica pressoché unica per quanto ci è dato di sapere”, ha spiegato Joachim Bestenlehner, studente dell’Armagh Observatory, in Irlanda del Nord, e primo autore dello studio. “Ciò rende la sua origine misteriosa”.

La stella era già stata notata grazie a un survey delle più brillanti stelle che si trovano all’interno e intorno alla Nebulosa della Tarantola, nella Grande nube di Magelllano e si situa nella più attiva regione di formazione stellare nel Gruppo Locale, una zona piena di gas, polveri e stelle giovani.

A prima vista, VFTS 682 sembrava una stella calda, giovane, luminosa e soprattutto poco degna di attenzione. Questo nuovo studio del VLT ha invece rivelato che la gran parte dell’energia della stella viene assorbita e diffusa da nubi di polvere che incontra lungo la direzione di osservazione terrestre: in realtà è più luminosa di quanto previsto, anzi è una delle più luminose finora osservate.

La frazione infrarossa e rossa della radiazione che emette può penetrare le polveri, mentre quella di più corta lunghezza d’onda, corrispondente alla luce blu e verde, viene diffusa di più e va perduta. Come risultato, la stella appare arrossata, mentre apparirebbe di un brillate blu-bianco se la sua direzione di vista non fosse ostruita.

Oltre a essere molto brillante, VFTS 682 è anche molto calda: la sua temperatura superficiale arriva infatti a 50.000 gradi Celsius.

Le stelle con queste inusuali proprietà possono concludere la loro breve vita non solo come supernovae, come normale per questi valori di massa, ma anche in forma di burst di raggi gamma, le esplosioni più luminose dell'universo.

Sebbene VFTS 682 sembri ora essere sola, non è molto lontana in realtà da un ammasso molto ricco di stelle denominato RMC 136 che contiene tra l'altro molte “superstelle”.

“I nuovi risultati mostrano come VFTS 682 sia una gemella quasi identica di una delle più brillanti superstelle presenti nel cuore dell'ammasso R 136”, ha concluso Paco Najarro, che ha partecipato alla ricerca.
Fonte: Le Scienze

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