Facciamoci piccoli piccoli, delle dimensioni di un singolo globulo rosso, e paragoniamoci ora alla grandezza del nostro capello: è diventato spaventosamente enorme ai nostri occhi. Ma per arrivare alla nanoscala, dobbiamo rimpicciolirci ancora di un migliaio di volte: per quanto piccola possa essere, una singola cellula di globulo rosso misura ancora ben 10 mila nanometri.
Facciamoci alti un centinaio di nanometri e vediamo cosa sta alla nostra altezza… siamo diventati praticamente invisibili, più piccoli dell’ampiezza d’onda della luce visibile. Il globulo rosso è mille volte più grande di noi, e dalla nostra nanoprospettiva sembra un’enorme zucca… o uno stadio olimpico, dove giocare una partita a palla stringendo fra le mani un virus della comune influenza, grande una trentina di nanometri.
Se guardiamo da vicino l’enorme struttura del globulo rosso, vediamo però che essa è costituita da tanti nanomateriali e strutture nanometriche: le pareti esterne della cellula sono costituite da nanostrutture flessibili e regolari di proteine. Senza queste nanostrutture di rinforzo i globuli rossi sarebbero fragili e non avrebbero probabilità di resistere nel nostro organismo.
Tutto è composto di nanomateriali. I Nanomateriali sono architetture di molecole e atomi che combinati insieme formano solidi mattoni da costruzione, che a mano a mano che risaliamo alla superficie del macromondo, realizzano strutture via via più grandi e complesse, dalle strabilianti caratteristiche. Ma la radice della meraviglia risiede proprio nel nanomondo.
Fonte: Nanotecnologia Italia
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