giovedì 21 luglio 2011

La sonda Juno è pronta al 99% per partire verso Giove

La nuova sonda della NASA, per l'esplorazione di Giove, Juno, è finalmente quasi pronta! La scorsa settimana è finita la fase di caricamento del combustibile necessario (idrazina) ed è stata completata anche la fase di pressurizzazione. La navicella si trova attualmente presso la centrale della Astrotech in Titusville, Florida.

Concept artistico della sonda Juno mentre orbita vicino a Giove.
Il carburante scelto è l'idrazina per la maggior parte delle navicelle per via della sua grande energia potenziale. Quando il combustibile è mischiato ad un ossidante, il liquido si accende nel motore principale del sistema di propulsione per spingere la navicella. Questo sistema di propulsione deve permettere a Juno di fare 4 manovre. Una di queste manovre è l'inserimento della navicella in orbita intorno a Giove nel 2016.

Adesso che è finita anche la fase di caricamento del combustibile, la navicella è pronta al lancio per il 99%. Una volta che verranno completati i test di rotazione bagnata ed il montaggio delle coperte termiche, Juno sarà al 100% pronta per essere montata sul razzo Atlas 551 che la porterà nello spazio.

La missione Juno è stata sviluppata nell'ambito del Programma New Frontiers, che prevede la realizzazione di missioni spaziali altamente specializzate e ad un costo medio (non superiore ai 700 milioni di dollari).
Quello che Juno cercherà di studiare e capire sarà:

* capire le proprietà strutturali e la dinamica generale del pianeta attraverso la misurazione della massa e delle dimensioni del nucleo, dei campi gravitazionale e magnetico;

* misurare la composizione dell'atmosfera gioviana (in particolare le quantità di gas condensabili come H2O, NH3, CH4 e H2S), il profilo termico, il profilo di velocità dei venti e l'opacità della nubi a profondità maggiori di quelle raggiunte dalla sonda Galileo;

* investigare sulla struttura tridimensionale della magnetosfera dei poli.

Giove si è formato, nel Sistema Solare, più o meno nello stesso periodo in cui si è venuto a formare il Sole. Condivide infatti con la nostra stella molti tratti della sua composizione chimica. Riuscire a capire meglio Giove ci permetterà di migliorare moltissimo i nostri modelli sulla formazione dei sistemi planetari e la nascita di nuove stelle. Questa missione contribuirà moltissimo all'avanzamento delle nostre conoscenze sull'origine del sistema solare e quindi anche sulla nostra origine.


Gruppo di ingegneri che lavora ai panelli solari di Juno.


Infine, Juno sarà la prima missione diretta oltre la Cintura degli Asteroidi ad avere come sistema di generazione elettrica, dei panelli solari invece che dei generatori termoelettrici a radioisotopi. I giganteschi panelli solari di Juno sono in grado di raccogliere tantissima luce con un'efficienza quasi 20% più alta rispetto alle precedenti missioni con panelli solari. Quando la sonda sarà intorno alla Terra, riuscirà a produrre 80kw con i suoi panelli solari, mentre quando arriverà a Giove, l'energia raccolta potrà produrre circa 400 w di potenza.

L'arrivo è previsto tra 5 anni, nel 2016 e la sonda verrà, per la prima volta, inserita in un'orbita polare intorno a Giove, con un periodo di 11 giorni. La missione si concluderà nel 2017, dopo aver completato 32 orbite intorno al gigante gassoso.

Fonte: Link2Universe

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