Impressione artistica del pianeta HD85512b. |
Fra i 50 pianeti recentemente trovati da HARPS è quello destinato ad attirare maggiormente l’attenzione, visto che si trova nella fascia di abitabilità, quella ristretta zona entro la quale è possibile che vi sia presenza di acqua in forma liquida. Ma più ancora del singolo pianeta potenzialmente abitabile, o dell’affollata messe di mondi presentata quest’oggi, è ciò che questi risultati ci inducono a prevedere per gli anni a venire a dare un senso di vertigine: circa il 40 percento delle stelle simili al Sole, affermano infatti gli scienziati, ospita almeno un pianeta con massa compresa fra le 3 e le 100 masse terrestri.
«Il raccolto di HARPS ha superato ogni aspettativa, e comprende un numero molto elevato di super-Terre e di pianeti simili a Nettuno in orbita attorno a stelle molto simile al nostro Sole. Ma c’è di meglio: i nuovi risultati mostrano che il ritmo delle scoperte sta accelerando», ha dichiarato il responsabile del team di HARPS, Michel Mayor, dell’Università di Ginevra, presentando oggi i risultati al convegno “Extreme Solar Systems”, negli Stati Uniti.
HARPS (High Accuracy Radial velocity Planet Searcher), l’eroe indiscusso di questo ritrovamento di massa, è uno spettrografo ultrasensibile montato su un telescopio da 3.6 metri sull’osservatorio ESO di La Silla, in Cile. «Ha una precisione superiore a quella di qualsiasi altro strumento oggi in funzione», dice Francesco Pepe, astronomo dell’Osservatorio dell’Università di Ginevra, anch’egli membro del team di HARPS, «e dunque ci permette di vedere pianeti anche molto leggeri».
«Il raccolto di HARPS ha superato ogni aspettativa, e comprende un numero molto elevato di super-Terre e di pianeti simili a Nettuno in orbita attorno a stelle molto simile al nostro Sole. Ma c’è di meglio: i nuovi risultati mostrano che il ritmo delle scoperte sta accelerando», ha dichiarato il responsabile del team di HARPS, Michel Mayor, dell’Università di Ginevra, presentando oggi i risultati al convegno “Extreme Solar Systems”, negli Stati Uniti.
HARPS (High Accuracy Radial velocity Planet Searcher), l’eroe indiscusso di questo ritrovamento di massa, è uno spettrografo ultrasensibile montato su un telescopio da 3.6 metri sull’osservatorio ESO di La Silla, in Cile. «Ha una precisione superiore a quella di qualsiasi altro strumento oggi in funzione», dice Francesco Pepe, astronomo dell’Osservatorio dell’Università di Ginevra, anch’egli membro del team di HARPS, «e dunque ci permette di vedere pianeti anche molto leggeri».
Finora HARPS ha trovato due super-Terre che potrebbero risiedere nella zona abitabile. Il primo, Gliese 581 d, fu scoperto nel 2007. HARPS è stato usato recentemente per dimostrare che l'altra candidata super-Terra nella zona abitabile intorno alla stella Gliese 581 (cioè Gliese 581 g) non esiste.
"Nei prossimi dieci o venti anni dovremmo avere una lista dei potenziali pianeti abitabili nelle vicinanze del Sole. Compilare la lista è essenziale perchè futuri esperimenti possano cercare indicazioni spettroscopiche della presenza di vita nell'atmosfera degli esopianeti," conclude Michel Mayor, che ha scoperto il primo esopianeta intorno ad una stella normale nel 1995.
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