mercoledì 14 settembre 2011

Autostrade interplanetarie

Ball Aerospace & Technologies è una delle quattro aziende sotto contratto con NASA che si occuperanno di studiare lo stoccaggio e il trasferimento di propellenti criogenici nello spazio. Ognuna delle quattro aziende riceverà fino a 600.000 $ per un contratto di 6 mesi.
Impressione artistica di una stazione spaziale d'approvvigionamenti.
Ball Aerospace lavorerà insieme a NASA per sviluppare un concetto di missione per testare e validare le capacità fondamentali e le tecnologie necessarie allo stoccaggio e il trasferimento di propellenti criogenici (cioè superfreddi, ad es. ossigeno e idrogeno allo stato liquido) nello spazio da e verso stadi propulsivi avanzati e depositi di propellenti, importanti per le future missioni di esplorazione spaziale con equipaggio della NASA. Si tratta di una delle tecnologie innovative che potrebbero rivelarsi estremamente utili nei futuri piani di esplorazione del cosmo dell’agenzia spaziale americana.

Sotto le direttive del presidente Obama, la NASA sta programmando missioni umane su un asteroide entro il 2025. Tale missione richiederà l’utilizzo di depositi di propellente orbitanti e/o stadi propulsivi criogenici pre-posizionati in punti strategici. Il concetto allo studio servirà a determinare quali sono le attuali lacune tecnologiche da colmare per raggiungere l’obiettivo. Il passo successivo di questo studio consisterà in una missione dimostrativa per confermare la sostenibilità e la convenienza della soluzione proposta.

Ball Aerospace ha una lunga esperienza nello sviluppo di vari sistemi criogenici e termici, dallo Spitzer Space Telescope di NASA, ai serbatoi dei reagenti per lo Space Shuttle. Nel 1988 Ball Aerospace ha condotto uno studio di fattibilità della durata di due anni per il satellite Cryogenic On-orbit Liquid Depot-Storage Acquisition and Transfer (COLD-SAT), che risulterà utile anche per il contratto attuale.

Altra impressione artistica di un "Space fuel depot".
Il principale vantaggio di questa idea è la capacità di abbassare sensibilmente il costo dei voli spaziali, creando un sistema di transito e rifornimento in volo che alla NASA hanno battezzato “autostrade interplanetarie”. Inoltre l’utilizzo di depositi di propellente orbitanti eliminerebbe la necessità di trasportare fin dal lancio tutto il propellente necessario per una determinata missione, aumentando quindi il payload trasportabile (il carico). Tale soluzione consentirebbe così di utilizzare per i lanci delle future missioni anche razzi meno potenti dei lanciatori pesanti (HLV) per missioni oltre l’orbita terrestre.

Fonte (e approfondimenti)
di Matteo Carpentieri
da

Nessun commento:

Posta un commento