Ricordi dell'apprendimento della chimica a scuola. La chimica (dall'arabo "al kimiaa" e da qui la parola alchemista) non è stata soltanto un argomento della didattica, ma un'occasione per imparare ad "ludendo docere" (insegnare divertendo).
Tempo fa avevo accennato in un'intervista, che la chimica a scuola è stata trattata come gli elicotteri giapponesi che tentavano di spegnere il nocciolo in fiamme (fino al secondo 30). Non è stata colpa della professoressa, ma della didattica: frequentando un istituto tecnico commerciale, non viene dato molto spazio alle scienze. Starete già pensando che avrò dei ricordi terribili, pessimi voti e brutti rapporti con la professoressa. Tutt'altro.
Si può dire che quest'anno la probabilità mi ha affidato ad un'ottima professoressa di Scienze Materia (fisica+chimica). Questo, nel linguaggio comune si può tradurre come fortuna.
L'insegnante aveva un approccio diverso da quello comune, verso la sua disciplina, e faceva uso, spesso e volentieri, del Web. Se non fossi nato nell'era di Internet, probabilmente tutto questo non sarebbe stato possibile e probabilmente i miei sentimenti verso la chimica sarebbero stati nettamente diversi.
La maggior parte degli studenti preferisce guardare video che tentano di spiegare uno o più concetti piuttosto che ascoltare e seguire sul libro di testo allo stesso tempo.
Prima di tutto, quando si guarda una clip, non si ha quel fugace "contatto visivo" con l'insegnante, la quale osserva che il soggetto puntato sia attento. Le reazioni dello studente, di solito, sono di due tipi: o guarda da un'altra parte, o fa cenno di seguirla. Mi riferisco a quei movimenti del capo che spesso hanno tendenze ad essere caratterizzati da occhi terribilmente annoiati.
Tornando ai video, vorrei prima di tutto esporre la prima clip che mostrava come gli atomi si legano tra loro. Prima di fare questo, però, mi sembra quasi d'obbligo inserire la premessa dell'insegnante che, vista la natura del video -abbastanza divertente devo dire-, si è armata di condizioni singolari. Cito testualmente: "Vorrei farvi vedere un video...ma promettetemi di non gridare come delle bestie, visto che mi è già successo in altre classi.."
Bene, è giunto il momento di mostraverlo:
Dato che nel video si fa riferimento ad un metallo alcalino, il potassio (K), ci è stato anche mostrato un intero video delle reazioni chimiche dei metalli alcalini immersi nell'acqua:
Se qualche vicino vi sta particolarmente sulle buckyballs, uno scherzo del genere potrebbe per sempre cessare ogni conflitto con esso, di qualsiasi natura.
Nel video manca l'ultimo metallo alcalino della tavola periodica: il francio.
Ci è stato mostrato anche quest'altro video. Giustamente vi starete domandando perchè nel filmato precedente non è stata messa in atto la reazione del francio a contatto con l'acqua. Semplice: non avrebbero il tempo di scappare e la natura circostante, verrebbe deturpata ingentemente. I resti della vasca, probabilmente, verrebbero scaraventati a centinaia di metri di distanza.
Per quanto riguarda i tipi di legami chimici (ionico, metallico, covalente) la professoressa si è servita del sito della Zanichelli.
Il libro di testo utilizzato, a mio avviso non risultava coinvolgente se non raramente. Però c'è anche da dire che non si è dimostrato carente nelle spiegazioni e, soprattutto, sapeva come mettere in evidenza i concetti chiave. Forse la parte discorsiva poteva esser resa più interessante, invogliando così lo studente a leggere ciò che veniva dopo della parte introduttiva di ogni paragrafo. Ricco di immagini e didascalie, il libro di testo può considerarsi, tutto sommato, buono
Gli esperimenti in laboratorio, sono stati di natura fisica piuttosto che chimica. L'aula in questione veniva occupata una volta a settimana e, ogni 21 giorni circa, veniva preparato un esperimento.
Di certo non posso lamentarmi dell'insegnamento della chimica, ma posso solo criticare la didattica dettata dalle riforme verso le materie scientifiche: pur se la scuola che frequento non è un liceo scientifico, non è giustificabile il fatto che ad ogni riforma (ossia quasi ogni anno) vengano tagliate delle ore.
Quest'articolo rappresenta il mio contributo al "Carnevale della Chimica #9".
Nessun commento:
Posta un commento