martedì 1 novembre 2011

Consapevolezza di sè ed emozioni ci rendono meno intelligenti?

Due idee girano in testa a Paopasc: tenta di attribuirgli un'appropriata sede cercando di forzarle in un'ipotesi credibile.


Due idee mi girano in testa alle quali tento di dare un'appropriata sede cercando di forzarle in un'ipotesi credibile.

 Esiste una cosa che possiamo definire gabbia emotiva. Spiegherò in seguito cosa intendo. Dall'altra il concetto di serendipità, di lateralità del pensiero, intuizione: insomma tutto l'insieme dei fenomeni cerebrali che conducono a nuove scoperte e intuizioni.
Su questi due filoni d'indagine si inserisce la differenza tra aggancio di fase (phase lock) e spostamento di fase (phase shift) che si verificano nell'attività elettrica del cervello.
L'aggancio di fase è tipico di una sequenza altamente sincronizzata quale quella che si osserva, per esempio, quando sperimentiamo forti emozioni, come allegria o rabbia [Bakardjian et al. 2010]. In più, l'accensione sincrona è correlata alla consapevolezza e alla percezione [J McFadden 2002].
Nel grafico qui sotto si vede come le immagini in A (gioia) e B (rabbia) rispetto alle immagini sfuocate C e D, producono una maggiore attivazione, con aggancio di fase ovvero sincronia.


Ora però, su questa stessa sincronizzazione, su questo stesso aggancio di fase, pende una spada di Damocle: Thatcher [Thatcher et al. 2008] dimostra che l'IQ, il fatidico IQ, è più associato allo spostamento di fase che all'aggancio di fase, quasi che quest'ultimo fosse proprio quella gabbia emotiva (emotional cage) che impedisce di cogliere altre relazioni tra le cose o gli eventi al di là di quello che si dà immediatamente. I risultati del suo studio sono riassumibili così

Phase shift duration (40 – 90 msec) was positively related to intelligence (P<.00001) and the phase lock duration (100 – 800 msec) was negatively related to intelligence (P < .00001).

Ecco la relazione tra maggior durata dello spostamento di fase e più alto IQ e maggior durata dell'aggancio di fase e più basso IQ.


E qui si vede cosa sono l'aggancio di fase (phase lock) e lo spostamento di fase (phase shift).



L'idea malsana è dunque questa: un'emozione, una percezione, la consapevolezza, sono tutti momenti con predominante sincrona. Questa predominante sincrona però, è negativamente correlata con l'intelligenza. Ne potrebbe seguire che ogni fissazione con aggancio di fase e sincronizzazione costituisce una piccola rinuncia all'intelligenza possibile. In pratica, ogni collasso in una più forte attenzione e arousal priva di una parte di intelligenza i nostri circuiti cerebrali.
Siamo un po' più stupidi tanto più siamo consapevoli di chi siamo? O tanto più siamo emotivamente coinvolti?
Per un sistema che misura l'intelligenza come una capacità di trovare relazioni nascoste, al di là delle apparenze, è senza dubbio meglio avere più lunghi periodi diphase shift.
Phase lock e phase shift sono però due misure diverse ed entrambe necessarie. L'individuo ha necessità di sapere in ogni istante chi egli sia e da questa consapevolezza discende la possibilità di provare forti emozioni grazie alle quali agire istantaneamente. Ma la possibilità di differire, seppure a volte di poco, la decisione ha rappresentato un forte guadagno in termini di capacità di comprendere le relazioni non palesi tra le cose e anche un vantaggio evolutivo.

Molti aspetti della nostra vita comportano una quota di stupidità: innamorarsi o odiare, per esempio. Oppure dedicarsi all'accudimento al di là del periodo utile. Ma sono meccanismi necessari alla sopravvivenza sia dell'individuo che della specie. Dall'odio verso l'esterno discende l'unità di un gruppo. Se nell'innamoramento non si perdesse la testa ci sarebbero molte meno unioni. Se non avessimo curato i nostri figli e i nostri genitori oltre il tempo strettamente necessario, avremmo destinato ad una morte precoce soggetti che, di fatto, si sono dimostrati utili per la nostra evoluzione culturale. Ma non sempre quello che è fisiologico è anche buono. Quasi sempre, dove sarebbe necessario un po' di pensiero laterale, un briciolo di razionalità, noi usiamo l'aggancio di fase e scegliamo utilizzando l'emotività. Questa constatazione può spiegare perchè sovente prendiamo decisioni incongruenti e irrazionali.

Ci sarà possibilità di disporre di tutto il pensiero laterale e l'intuizione possibili mantenendo alto l'impegno emotivo? Oppure si tratta di due condizioni che giacciono su un'unica retta: quanto più da una parte tanto meno dall'altra?

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