mercoledì 2 novembre 2011

Mars 500 torna a casa

Si va a concludere l'avventura di Mars 500, l'esperimento dell'Agenzia Spaziale Europea che ha visto cinque uomini simulare un volo verso Marte e ritorno, della durata di 500 giorni. Un lungo periodo di isolamento che sarà di aiuto nel realizzare la missione reale.

Conto alla rovescia per l’atterraggio dell’astronave dell’esperimento Mars 500 che sta simulando una missione di andata e ritorno su Marte. I 520 giorni di isolamento per l’equipaggio di Mars 500 si concluderanno il 4 novembre, quando il portello dell’astronave sarà aperto per la prima volta dal giugno del 2010.

L’esperimento è cominciato il 4 giugno 2010 a Mosca, quando alla periferia della città sei cosmonauti, fra cui l’italo-colombiano Diego Urbina, sono entrati in una struttura che ha simulato viaggio per Marte, esplorazione del pianeta e viaggio di ritorno. È stata la simulazione spaziale più lunga della storia e durante i 17 mesi della missione simulata su Marte, i sei volontari hanno eseguito esperimenti apparentemente infiniti: hanno monitorato corpo e cervello ed eseguito esercizi fisici.

“Analizzare il materiale raccolto durante l’esperimento richiederà un po’ di tempo ma già si può dire”, ha osservato Patrik Sundblad, specializzato in Scienze della vita presso l’Esa che “l’equipaggio può sopravvivere all’isolamento inevitabile che richiede una missione di andata e ritorno su Marte. Psicologicamente si può fare”.

Secondo l’esperto “l’equipaggio ha avuto i suoi alti e bassi, ma ce li aspettavamo. In realtà, abbiamo anticipato molti problemi”. Ad agosto è stato raggiunto il punto più basso dal punto di vista psicologico: era la fase più monotona della missione, amici e famiglie erano in vacanza e non hanno inviato molti messaggi all’equipaggio e c’era anche una piccola variazione nell’alimentazione.

Ma il morale dell’equipaggio è risalito di nuovo appena si è avvicinato il finale della missione: il flusso di messaggi è tornato normale dopo il periodo di vacanza e, soprattutto, è ritornata la comunicazione in tempo reale il 15 settembre dopo il ritardo artificiale. “L’alta fedeltà della simulazione è stato un fattore importante per il successo dell’esperimento” ha proseguito Patrik. Sapere, inoltre che questa missione sarà realmente di aiuto a una vera missione per Marte “ha reso possibile la sfida di un isolamento di così lunga durata per l’equipaggio”.

di Enrica Battifoglia

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