Il pianeta GJ 1214b. "Waterworld" |
A fugare ogni dubbio, un’osservazione in controluce durante un transito, una misura grazie alla quale gli scienziati sono riusciti a registrare come l’atmosfera del pianeta filtra la luce proveniente dalla stella madre. «Stiamo usando Hubble per osservare, negli infrarossi, il colore del tramonto di questo mondo», ha spiegatoZachory Berta, dello Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics (CfA), primo autore dell’articolo in uscita suThe Astrophysical Journal. E dallo spettro della luce durante il transito i ricercatori sono riusciti a stabilire che GJ 1214b ha una densa atmosfera di vapor d’acqua.
Non solo. Dato che la massa (sette volte quella della Terra) e le dimensioni del pianeta sono entrambe note, gli astronomi ne hanno calcolato la densità: appena 2 grammi per centimetro cubo. Ora, poiché l’acqua ha una densità di 1 grammo per centimetro cubo, mentre la densità media della terra è di 5.5 grammi per centimetro cubo, se ne deduce che GJ 1214b ha molta più acqua di quanta ce ne sia sul nostro pianeta, e molta meno roccia. Insomma, il nome di Pianeta Acqua sembra del tutto meritato.
Ma le sorprese non sono finite. C’è acqua e acqua, infatti, e con quella presente su GJ 1214b – che, vale la pena sottolinearlo, attualmente non si trova nella fascia di abitabilità, anche se potrebbe esserci stato in passato – difficilmente potremmo farci una doccia. «Le alte temperature e le pressioni elevate presenti sul pianeta», osserva infatti Berta, «è possibile che diano origine a materiali esotici, come il “ghiaccio bollente” o “l’acqua superfluida”: sostanze del tutto estranee alla nostra esperienza quotidiana».
Insomma, i motivi per continuare a osservare GJ 1214b non mancano. E infatti, sarà la prima mira del James Webb Space Telescope. Quello che entro la fine del decennio dovrebbe sostituire Hubble.
Nessun commento:
Posta un commento