venerdì 27 aprile 2012

Silenzio sordo

Se ET ci avesse chiamati solo 50 anni fa non lo avremmo sentito. Che la vita extraterrestre esista, l'astrofisica Margherita Hack ne è certa, ma sulla probabilità di averne un segno o addirittura un dialogo lo scetticismo è grande. 

Rappresentazione grafica del progetto dell'interferometro Terrestrial Planet Finder
Pianeti alieni e possibilità di vita nell'universo è il tema di un incontro organizzato a Roma, dall'Accademia dei Lincei.
“Non ci si può stupire di non essere ancora entrati in contatto con forme di vita extraterrestri: sarebbe strano il contrario!”, ha detto l'astrofisica.

Le probabilità che esistano altre forme di vita nell'universo sono molto elevate e le più recenti osservazioni hanno dimostrato l'esistenza di un grandissimo numero di pianeti, anche adatti alla vita. Secondo Hack, ''pensare di essere i soli non è affatto ragionevole. Riuscire a entrarci in contatto con eventuali civiltà aliene è invece un aspetto molto più complesso. Bisogna pensare da un lato alla possibilità di aver sviluppato tecnologie comuni e allo stesso livello di sviluppo, dall'altro all'indovinare il momento giusto per essere contattati: solo 50 anni fa un segnale elettromagnetico non lo avremmo potuto sentire''.

La ricerca di forme di vita all'interno del Sistema Solare non ha dato finora risposte positive, nonostante il dibattito si sia parzialmente riaperto grazie al recentissimo studio da parte dell'Universita' di Siena sui dati raccolti negli anni '70 dalle sonde Viking sul pianeta rosso. ''Marte continua a rimanere l'unico pianeta conosciuto in grado di poter ospitare forse forme di vita, ma - ha osservato - anche la più grande luna di Saturno, Titano, presenta alcune delle caratteristiche necessarie alla vita. Forse un giorno - ha concluso - riusciremo a inviare una sondo per fare studi per la ricerca di vita anche su questo satellite di Saturno''.

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