venerdì 4 maggio 2012

Per un pugno di voti

Oh famigerato effetto farfalla dell'affascinante teoria del caos! Ci fai incontrare l'uomo o la donna della nostra vita, ci regali delle terribili delusioni e ci hai sottratto moltissimi anni di pura Era Spaziale.


Wernher von Braun 
Ciò che seguirà è tratto dall'eccezionale libro Cosa resta da scoprire, di Giovanni F.Bignami.
La guerra in Vietnam, che durante il progetto Apollo vide il massimo dell'impegno in vite umane buttate via e di immensi costi, la continua e logorante guerra fredda, le contraddizioni del regime sovietico fino al suo collasso, la paranoia USA legata al bisogno assurdo di un sistema di "guerre stellari" sono tutte cause politiche ormai ben spiegate e studiate. [..] All'inizio, nell'agosto del 1969 poco dopo lo sbarco di Armstrong, neanche Wernher von Braun, l'eroe della Luna, aveva capito che l'esplorazione spaziale umana dello spazio era finita quasi prima di cominciare. Andrò avanti a una commissione del Congresso degli Stati Uniti a presentare il futuro, proprio partendo dalla splendida conquista della Luna. Fu accolto come un trionfatore, naturalmente. Grazie a lui e al suo mitico Saturno V (una V2 troppo cresciuta...) l'America aveva trionfato sull'Unione Sovietica.
Von Braun presentò ai legislatori, affascinati, un semplice piano, già completo anche nei dettagli, per uno sbarco di una flotta americana su Marte nel 1981. La presentazione che von Braun fece davanti al congresso è ancora disponibile negli archivi storici della NASA. E' un modello di chiarezza, concisione ed effiacia. Si comincia dicendo che andare su Marte entro il 1981 rappresenta, per gli USA, un impegno non maggiore di quello preso nel 1961 di andare sulla Luna. Poi spiega come si possa andare e tornare da Marte grazie alla propulsione nucleare (nel 1969!), a un'oculata scelta della traiettoria e delle risorse necessarie, distribuite in varie navi spaziali, ecc. Il tutto al costo di "un'operazione minore in qualunque teatro di guerra", ed era vero. Ma nonostante l'accattivante eloquenza di von Braun e il fascino di una missione su Marte, il Congresso disse di no, pare pochissimi voti di scarto.
Se il Congresso e l'amministrazione Nixon avessero detto di sì, io penso che, se non proprio nel 1981, oggi staremmo di sicuro esplorando la superficie di Marte (e forse gli USA avrebbero chiuso prima la guerra in Vietnam). Avremmo utilizzato in modo più costruttivo l'immenso patrimonio di risorse che pervicacemente, da sempre, la specie umana mette nel fare guerre a se stessa. Non importa: la specie è quella che è, e con i se non si fa la storia.

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