venerdì 1 giugno 2012

Graphexeter: un nuovo materiale che aumenta l’efficienza dei pannelli solari

Eravamo rimasti al grafene, un singolo strato di atomi di carbonio in grado di garantire i migliori standard di spessore e flessibilità. Partendo da questo riferimento, i ricercatori dell’Università di Exeter, in Inghilterra, sono riusciti a sviluppare un derivato ancor più prestazionale.



Una conquista che parla anche un po’ d’italiano, per la presenza nell’equipe del Center for Graphene Science di un nostro connazionale, Saverio Russo. Il team ha verificato come uno strato di molecole di cloruro ferrico, schiacciato fra due strati di grafene, ne incrementa sensibilmente la conducibilità elettrica.
Ciò senza però intaccarne la trasparenza ottica, ovvero la capacità della luce di attraversarlo. Tali caratteristiche garantiscono al derivato, battezzato con il nome diGraphExeter, un guadagno anche in termini di flessibilità rispetto all’ossido di indio-stagno (conosciuto come Indium Tin Oxide), materiale tra i più in uso nel campo elettronico.
Il GraphExeter potrebbe ora raccogliere questa eredità, e divenire il composto di riferimento per la produzione degli schermi destinati a smartphone o monitor Lcd, ma anche per prodotti più particolari, come smart t-shirt, specchi e vetri multimediali.
Gli ambiti di utilizzo potrebbero spingersi ancora più in là, verso il campo della conversione dell’energia proveniente dal sole in elettricità.
Il team di Exeter è infatti convinto che la loro invenzione potrebbe incrementare del 30 per cento l’efficienza dei pannelli solari attuali.
Insomma, si tratta di un upgrade potenzialmente rivoluzionario per l’industria del fotovoltaico!

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