giovedì 20 settembre 2012

Tè verde: anticancro nanotech

La nanotecnologia applicata alla somministrazione di una sostanza estratta dal tè verde ha dimostrato di poter eliminare alcune tipologie di tumore della pelle, grazie agli studi di laboratorio effettuati dal team di ricerca dell’Università di Strathclyde di Glasgow. La ricerca conferma in tal modo le proprietà anticancro della bevanda, detenute da una sostanza presente in grandi quantità nel té verde chiamata epigallocatechina gallato.

green tea nanotech
Efficacia anticancro del tè verde dimostrata grazie a sperimentazione nanotech

L’estratto anticancro era già stato testato in funzione antitumorale, ma con scarsi risultati dovuti alla somministrazione per endovena, inefficace nel far giungere alle cellule tumorali il composto terapeutico. La svolta inferta dal team universitario è dovuta all’impiego di uninnovativo sistema nanotecnologico di drug delivery mirato, che consiste nell’incapsulare l’estratto all’interno di nanovescicole, contenenti anche una particolare proteina del plasma, la transferrina, portatrice di molecole di ferro nel sangue, che viene letteralmente aspirata dai recettori delle cellule tumorali.


L’epigallocatechina gallato, estratto dalle proprietà antitumorali contenuto in grandi quantità nel tè verde

La somministrazione nanotech riesce in tal modo a far giungere nelle cellule malate il benefico estratto in dosi elevate, senza gli effetti di dispersione nel corpo che tutti gli altri metodi mostrano: 2/3 dei tumori della pelle trattati nei test di laboratorio è regredito fino anche a scomparire a un mese dall’inizio del trattamento, senza effetti collaterali sugli altri tessuti sani. Ora il sistema di drug delivery mirato dovrà essere perfezionato e ulteriormente testato, prima di poter passare dallo studio in laboratorio alla fase di sperimentazione nanotech sull’uomo.

1 commento:

  1. è un anticancro anche non nanotech... Un esperimento di MZ Fang, credo del 2003 o 2004, ha dimostrato che causa la riattivazione di alcuni geni essenziali altrimenti silenziati nelle cellule del cancro esofageo KYSE510 e KYSE150. L'epigallocatechina gallato è in grado di legarsi alla DNA metiltransferasi, la molecola che copia le metilazioni dal frammento template al frammento ricopiato in fase S. Generalmente nelle cellule cancerose i promotori di alcuni geni essenziali per la difesa del cancro, tipo i geni che causano l'apoptosi, sono silenziati tramite ipermetilazione. L'epigallocatechina non demetila le cellule già metilate, ma impedisce che trasferiscano questo tratto alla loro progenie.

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