martedì 2 ottobre 2012

La freccia del fine ultimo




Quali sono i vostri obiettivi? Cosa vi rende felici?
La ricchezza non è un obiettivo autentico: in uno studio sono state intervistate diverse persone che hanno vinto al lotto e dicono di non sentirsi felici e nemmeno tristi.
Di solito si dice ‘Se riuscirò a permettermi questo e quello, sarò felice’. In realtà avviene proprio l’opposto: se avete una vita felice, tutto vi arriva quasi automaticamente.
Per scoprire che cos’è davvero importante per ciascuno di noi, è possibile utilizzare una fantastica strategia.

Obiettivi di vita

Scrivete su un foglio bianco tutto ciò che vi piacerebbe fare se aveste vinto al lotto. Immaginatevi di essere finanziariamente indipendenti. Che cosa fareste a lungo termine del vostro tempo? La risposta a questa domanda vi indicherà che cosa è realmente importante nella vostra vita.

Le persone tendono spesso a sopravvalutare in maniera esagerata ciò che è possibile ottenere in un anno mentre sottovalutano i risultati che si possono raggiungere in sette. I cambiamenti richiedono tempo. Anche Michelangelo fissava a lungo il blocco di marmo prima di mettersi sul serio al lavoro. Ciò non significa che non dobbiate indraprendere piccoli passi fin da subito; la vostra vita comincia esattamente da questo preciso istante. Potete agire fin da ora, perchè questo è il momento della forza. Scrivete dunque su un foglio bianco che cosa fareste se foste finanziaramente indipendenti. Cercate di rispondere a queste domande:

  • Quale professione scegliereste? 
  • A quali hobby vi dedichereste? 
  • Quale sarebbe la situazione familiare in cui vi piacerebbe vivere? Con quali persone trascorrereste volentieri molto tempo? 
  • Che cosa fareste per il vostro benessere fisico e la vostra salute?
I quattro ambiti appena citati hanno la stessa importanza. Se uno di essi prende il sopravvento a lungo termine, tutto l’insieme crolla. Ad esempio, se un manager si dedica soltanto al lavoro e manda a rotoli la vita familiare, allora avrà successo nella professione ma sarà infelice. Alla fine arriverà la fase di esaurimento e il castello di carte crollerà: una vera disfatta mentale.
Viceversa, se una persona si dedica solo ai propri hobby, tralasciando la professione, incontrerà insoddisfazione nel lavoro- e nel caso peggiore si ritroverà a spasso. Questo provocherà problemi economici che manderanno in secondo piano tutti gli altri aspetti. Potete rigirare le cose come preferite: non appena l’equilibrio si incrina, tutto l’insieme cade. Quando a rispondete, dovreste inoltre concentrarvi sui vostri punti di forza.
Se vi risultasse difficile scrivere i vostri sogni, questo suggerimento di Stephen R.Covey, un consulente e scrittore americano, vi tornerà utile: provate a immaginare il vostro funerale. Macabro, no? Ma efficace. Che cosa dovrebbero dire di voi i vostri cari? Che tipo di padre o di madre volete essere stati, che tipo di marito o di moglie? Con quali parole i vostri amici dovrebbero congedarsi da voi? Che cosa dovrebbero dire di voi i colleghi di lavoro? Quale ricordo vorreste lasciare?
Ciò che vedete, sentite e provate nella mente proviene direttamente dal subconscio. E il vostro subconscio sa che cosa è davvero importante per voi. Una volta recuperate dal subconscio queste informazioni, potrete fare i passi giusti per metterle in pratica. Covey afferma in proposito: ‘Ogni cosa si raggiunge due volte’ - la prima col pensiero fissata sulla carta, la seconda nella realtà. Esattamente come un architetto prima idea una casa con un progetto e poi la fa costruire. Il pensiero è l’origine di tutto quanto.

Il Masterplan

Quali regole si nascondono dietro una programmazione efficace? Diversi anni fa lo scienziato inglese Richard Wiseman condusse uno studio proprio per rispondere a tale domanda. I volontari coinvolti erano molto diversificati: acquisire nuove capacità, dimagrire, conoscere il partner giusto, smettere di fumare, vivere in manierà ecologica e così via. Wiseman suddivise i soggetti in due gruppi. Il primo fu seguito per sei mesi, il secondo per un anno. Tutti i partecipanti all’inizio erano motivati e convinti di poter raggiungere i propri obiettivi. Il risultato dell’esperimento: solo il 10% dei soggetti ce l’ha fatta per davvero, grazie ai seguenti metodi:
  • Elaborando un piano suddiviso in stadi. 
  • Parlando con altri dei propri obiettivi. 
  • Riflettendo su cosa sarebbe cambiato in maniera positiva una volta raggiunto il risultato. 
  • Premiandosi tutte le volte che raggiungevano un traguardo parziale. 
  • Registrando i progressi compiuti (ad esempio tenendo un diario) 
Si sono rivelate inefficaci le seguenti tecniche:
  • Cercare un modello e sforzarsi di raggiungerlo. 
  • Visualizzare che cosa sarebbe successo se non fosse stato raggiunto il traguardo. 
  • Scacciare i pensieri negativi. 
  • Affidarsi alla propria forza di volontà.
La visualizzazione funziona ed è preziosa a patto di applicarla nella maniera giusta.
Ecco un esempio che dimostra come possa avere effetti negativi se non applicata correttamente. Lien B.Pham e Shelley E. Taylor, nel corso di uno studio in questo settore, hanno chiesto ad un gruppo di studenti di immaginare di passare un esame con buoni vuoti. Dovevano pensare alle belle sensazioni che avrebbero provato superando la prova. A un gruppo di controllo invece fu chiesto di prepararsi bene e di non ricorrere alla visualizzazione. Il risultato: gli studenti che avevano adottato la visualizzazione si sono dati meno da fare e hanno preso voti peggiori di altri. Si sono sentiti meglio durante tutto il periodo di preparazione, ma questo non li ha aiutati nel lungo termine.
Lo scopo di una visualizzazione perfetta è di motivarvi. Non ha alcun senso sedersi comodamente in un angolo, crearsi un mondo di sogni e poi continuare a comportarsi come prima. La visualizzazione deve servire per capire con chiarezza che cosa si vuole veramente.

Scelta semantica: ho scritto che cosa voglio raggiungere -e non da che cosa voglio allontanarmi, e nemmeno ciò che non voglio raggiungere. Ho scritto i miei obiettivo senza indugi. ‘Sarebbe bello’, ‘se’, ‘forse’, ‘mi piacerebbe’: espressioni simili non devono comparire in un progetto.
Tempo: tutti gli obiettivi vanno annotati al presente. I vostri pensieri hanno così più potere. Un esempio: Mi trovo sette anni nel futuro. Vivo in un rapporto di coppia sereno e stiamo pensando di avere un bambino. Il lavoro non manca e l'orario non mi affatica.
Scrivere serve a renderci consapevoli dei nostri pensieri, a verbalizzarli e visualizzarli correttamente. Una volta compiuto questo passo, la carta non serve più. Il metodo funziona a meraviglia.

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