Sostenibilità e non violenza saranno alla base della civiltà umana futura |
Pasquale Lepore, scrive questo
Ecco come pensavo: Questo vestito è carino e quello lì è brutto, quella persona conduce bene e quella no, questo giardino è ben tenuto e quello non lo è, questa strada è in brutte condizioni, quel capo è cattivo – e così via. I più piccoli dettagli dovevano essere valutati e messi nella loro categoria.Il video di seguito spiegherà in modo chiaro alcune tematiche della Comunicazione Non Violenta
Finalmente ho voluto cambiare atteggiamento. Ho cominciato a tradurre i miei giudizi, riconoscendo il modo in cui una cosa mi poteva toccare. E così quando mi sorprendevo a pensare, “Che schifo di strada!” lo traducevo in “Questa strada è molto più accidentata di quanto siano quelle che io frequento abitualmente e mi preoccupo un po’ per le mie gomme.” Traducevo, “Quanto è brusca quella lì, col suo figlio!” in “Quando vedo questa donna parlare a suo figlio in quel modo, mi sento a disagio perché per me la pazienza è importante.” Qualche volte davo empatia alla mamma nella mia mente, “Scommetto che quella mamma si sente veramente sopraffatta e ha bisogno di staccare un po’.” Man mano che mi abituavo a fare così, i miei giudizi cominciarono a diminuire decisamente. Diventò più facile provare benevolenza per le persone e ascoltarli con empatia, anch’ io sentivo una libertà che non conoscevo prima. Un cambiamento simile necessita concentrazione ed impegno, ma i benefici sono tantissimi.
Quest'ultimo filmato mostra chi siamo e cosa possiamo creare. Non serve né quoziente intellettivo né quoziente innovativo, solo quoziente emotivo
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