"Un blog è la cosa migliore che possa capitare di avere".
Quanto segue è tratto dall'Area Associati dell'associazione culturale Chimicare.
Gabriele Giordano (classe 1995) è attualmente il più giovane iscritto all’Associazione Culturale Chimicare ed uno dei più giovani blogger scientifici attivi sulla scena italiana, con il blog Era Futura dedicato alle scienze in generale ma con una speciale predilezione per l’astronomia. Nell’ultimo anno è stato vincitore dei giochi scientifici “Accendiamo il cervello” organizzato da Scienza in TV ed “Indovina chi è” organizzato dal portale di divulgazione sicientifica Gravità Zero.
Vive a Busto Arsizio (VA) dove ha appena terminato di frequentare il secondo anno di un Istituto Tecnico Commerciale, ma la sua curiosità verso le discipline scientifiche e la volontà di arrivare al traguardo del diploma forte di una formazione scientifica di base sufficiente ad affrontare corsi di laurea affascinanti ma impegnativi come quello in fisica, incontra quotidianamente l’ostacolo di programmi didattici concepiti per ben altre finalità.
Quando gli chiediamo come sia stata affrontata la chimica nella sua scuola, ci risponde con una metafora scoraggiante:
Vive a Busto Arsizio (VA) dove ha appena terminato di frequentare il secondo anno di un Istituto Tecnico Commerciale, ma la sua curiosità verso le discipline scientifiche e la volontà di arrivare al traguardo del diploma forte di una formazione scientifica di base sufficiente ad affrontare corsi di laurea affascinanti ma impegnativi come quello in fisica, incontra quotidianamente l’ostacolo di programmi didattici concepiti per ben altre finalità.
Quando gli chiediamo come sia stata affrontata la chimica nella sua scuola, ci risponde con una metafora scoraggiante:
Gabriele: “la chimica a scuola è stata trattata come gli elicotteri giapponesi che tentavano di spegnere il nocciolo in fiamme (e cita un video dove il comico Crotta sottolinea l’imbarazzo ed il timore degli elicotteri nell’avvicinarsi troppo al nucleo radioattivo). Non è stata colpa della Professoressa, ma proprio della didattica della ragioneria. Probabilmente mi darà problemi seri all’università, in fisica e matematica. E’ stata proprio una questione di curiosità, che spesso si manifesta su svariati argomenti. Ultimamente sto studiando da solo matematica, ma non sto avendo risultati buoni, perchè alcuni esercizi di complessità maggiore non riesco a svolgerli. Questo è dovuto al fatto che sui libri che mi sono stati prestati (e anche su altri), si da per scontato che ad ogni argomento è presente un professore che spiega. Quindi non sono presenti tutti gli esempi di esercizi affrontabili, se non quelli di difficoltà minore… Inoltre non ho nessuno che può aiutarmi, se non per qualche fugace ora (evento non ancora verificatosi).”
Chimicare: “Quindi se ho capito bene da un lato procedi individualmente all’apprendimento autodidattico delle discipline scientifiche, però senti anche la mancanza di una figura di riferimento, del cosiddetto “Maestro”. Questi sono in un certo senso i due poli verso i quali si orienta la formazione ed i suoi metodi. Vorresti iniziare a parlarci del tuo rapporto con la figura dell’insegnante?”
Gabriele: “Il ruolo del maestro è molto fondamentale. Credo di poter prendere in esame un’esperienza di vita per esprimere il concetto desiderato. L’anno scorso avevo una professoressa di Scienze Materia (fisica) che aveva un modo di insegnare piatto. La sua giornata tipo di lezione nella nostra classe era: apriva il libro e leggeva ciò che c’era come programma. Sinceramente ognuno di noi, alunni, avrebbe potuto insegnarsi gli argomenti facendo come ha fatto la nostra ex insegnante. ”Grazie” a quest’insegnamento, l’anno scorso ho avuto il debito in scienze materia. Quest’anno invece la faccenda è stata completamente diversa: ho avuto la coincidenza di avere un’ottima professoressa, sempre disponibile al dialogo e soprattutto, introduceva degli esempi pratici di ciò che ci insegnava. Insomma, ci veniva detto che grazie ad alcuni rami della fisica, è possibile avere l’energia in casa piuttosto che i conduttori, le bussole. Ovviamente dietro a queste scarne parole c’è stata una lunga e dettagliata descrizione degna dell’ottima insegnante che è stata. E’ grazie ai suoi consigli sui libri da leggere che ho saputo farmi un buon bagaglio scientifico. Quindi credo che il ruolo del “maestro” sia cruciale per una buona trasmissione della conoscenza scientifica. Come lei ha detto, è molto importante tenere conto ci ciò che ci viene insegnato a scuola, al fine di non considerarli come degli “obblighi scolastici”. Invece dietro alle materie scientifiche c’è una rete intrinseca fra umanità ed esplorazione. Che razza sarebbe l’uomo senza la Scienza? Credo sia proprio questo che ci contraddistingue dai delfini (alcuni sostengono che abbiano in comune la logica e il linguaggio)”
Chimicare: “Dall’altra parte, invece, l’approccio autodidattico. Potresti raccontarci qualcosa sui percorsi di auto-apprendimento che stai provando a seguire?”
Gabriele: “Come avevo accennato, sto tentando di insegnarmi la matematica. In circa un mese ho trattato le disequazioni di grado superiore al secondo, i logaritmi, l’equazioni esponenziali e, l’ultima in fase di consolidamente, la trigonometria. L’obiettivo da raggiungere quest’estate sono gli integrali, ma dubito riesca a studiarli prima dell’inizio della scuola. Accuso i libri di testo perchè non tengono conto di un eventuale auto insegnamento. Sono riuscito ad apprendere alcuni argomenti servendomi “solamente” della lettura di diversi libri divulgativi. Purtroppo si tratta solo di un apprendimento teorico e non pratico. Alcuni argomenti che citerò hanno una matematica che sto tentando di insegnarmi, altri, una matematica che non bastano 3 estati per essere appresa. Alcuni libri divulgativi mi sono stati consigliati dalla mia ex professoressa di Scienze Materia, come Alice nel paese dei quanti, Le avventure di Mr.Tompkins e E=mc^2: la biografia dell’equazione che cambiò il mondo. Grazie a questi ho iniziato a conoscere la meccanica quantistica, relatività e la storia della fisica. Circa 3 mesi fa ho preso in prestito dalla biblioteca locale (ha un servizio efficientissimo) il libro di Brian Greene “L’universo Elegante”: da quel momento ho trascritto su un quaderno i concetti che non comprendevo e gli esempi per afferrarli meglio. Si è rilevata molto utile come tecnica, tanto che, ricordo a memoria il significato di molti termini della fisica teorica.”
Chimicare: “Non credi che vi sia una differenza, forse difficilmente colmabile, fra i libri di divulgazione e quelli di formazione? Formarti su libri di divulgazione scientifica ha sicuramente l’effetto di farti percepire gli aspetti più affascinanti e coinvolgenti della materia, con una trasversalità ed una interdisciplinarità di approccio che talvolta sfugge persino agli addetti ai lavori, ma rischia di parti perdere la parte noiosa ma pure indispensabile della disciplina.”
Gabriele: “Come ho detto in modo implicito, i libri divulgativi sono molto più attraenti, per quanto riguardo l’apprendibilità. Secondo me la maggior parte dei libri di testo dovrebbero prendere esempio da loro. Non chiediamoci perchè la scienza piace a pochi ragazzi, se su (molti) libri di testo non si coinvolge e si tenta di rendere interessato lo studente. L’anno scorso ho saputo appassionarmi all’astronomia, dando luogo al mio primo sito e successivamente a Era Futura, grazie proprio ad un libro di testo. Era molto suggestivo e alcuni articoli li scrivevo procurandomi le informazioni (e inizialmente anche la forma) dall’ex libro di scienze natura (quest’anno
trattava biologia, mentre l’anno scorso astronomia e scienze della Terra).”
Chimicare: “E qual’è invece secondo te la situazione sullo scenario internet? Come ti sembra l’offerta che il web divulgativo e soprattutto quello formativo offronto a chi come te vorrebbe formarsi autonomamente sulle cosiddette disicpline scientifiche di base?”
Gabriele: “Una delle cose più importanti che mi sono state insegnate quest’anno, è portare il Web in classe (e i Dvd) per rendere più coinvolgenti, appunto, le materie scientifiche. Grazie al Web siamo riusciti a stupirci delle reazioni dei metalli alcalini nell’acqua:
Questo video ha avuto una percentuale dell’attenzione che ha toccato il 100%. Come si dice anche nella clip, la scienza “divertente” trionfa su quella piatta presente sui libri scolastici. Talvolta mi capita di avere delle difficoltà quando eseguo esercizi, quindi cerco di trovare esercizi simili svolti o qualcosa di simile per affrontare l’ostacolo. La maggior parte delle volte le risposte provengono dal sito Matematicamente.it, rivelatosi una risorsapreziosa. Mesi fa ho trovato per puro caso un sito molto redditizio (culturalmente parlando): Scienza per tutti. Esso contiene “I Percorsi Divulgativi” che meritano davvero di essere visitati. Mi sono letteralmente divertito a svolgere il quiz “Atollo delle stringhe” anche se non eccellevo in tutte le domande proposte. Il bello è che le risposte che davo alle domande, provenivano dalla “Cassetta degli attrezzi” formatasi leggendo e appuntando “L’universo Elegante”. Credo che al momento sia il sito migliore, per quanto riguarda la possibilità di auto formazione gratuita. Lo crede anche il sito stesso!
Chimicare: “Proprio a partire dal fatto che, come riconosci tu stesso, non ha ancora avuto modo di dedicarti all’approfondimento autodidattico della chimica per integrare l’inadeguata formazione di base ricevuta in ambito scolastico, come percepisci il ruolo di questa disciplina nel contesto scientifico da un lato, e dall’altra nel contesto della nostra esistenza quotidiana?”
Gabriele: “Credo che la chimica sia una scienza molto importante in quanto ha svariate applicazioni in diversi campi. Senza di essa l’età moderna attuale (e anche una parte di quella spaziale) non potrebbe esistere. Trovo molto interessanti gli impieghi della chimica: dalla chimica industrialle alla chimica farmaceutica, da quella organica a quella inorganica. In alcuni rami si appoggia su altre discipline come la fisica e la biologia. Come si piò intuire la chimica si serve delle altre scienze, e le altre scienze si servono di Lei. Non a caso, il grafene, grazie alle studio delle proprietà e le trasformazioni della materia in ambito chimico, non sarebbe stato creato, almeno non in questi anni. Che dire poi della ruolo della chimica all’interno del nostro organismo? Tutto il nostro corpo funziona grazie a reazioni chimiche. Basti pensare all’amore: diverse sostanze producono questo effetto, tra cui l’adrenalina, la feniletilamina, l’ossitocina. Si può concludere dicendo che la vita è Chimica. Nella vita quotidiana, abbiamo a che fare, senza renderci conto, con moltissimi prodotti della chimica. Domani, lo Shuttle Atlantis, atterrerà al Kennedy Space Center. Ma come ci è arrivato in orbita? Con motori a razzo ad energia chimica e con i booster, anch’essi convertono energia chimica direttamente in energia cinetica. Facendo esempi terra terra, non c’è miglior video che spieghi l’importanza della chimica nella vita quotidiana. In altre parole, senza di essa, le case avrebbero solo i muri, o quasi.
Chimicare: “Per concludere, quali consigli potresti fornire ai divulgatori scientifici della chimica, e perchè no anche a noi di Chimicare per poter risultare più accattivanti, ma non per questo meno professionali, verso i più giovani, stimolandoli in particolare ad affrontare un percorso di crescita culturale che vada al di là dei meri obblighi scolastici?”
Gabriele: “Penso che la divulgazione, per essere più accattivante, debba assumere caratteri narrativi stile storielle per bambini. Mi è stato consigliato (come avevo accennato), tempo fa, un libro intitolato “Alice nel paese dei quanti, le avventure della fisica”. Come si può immaginare, la storia in salsa scientifica è una remake della famosa opera letteraria, molto più caratteristica della vicenda originale. Scommetto che anche un ragazzino di 10 anni potrebbe comprarlo senza pentimenti, ammesso che i genitori glielo consiglino. Oltre che alla storia, il libro in questione ha anche un doppio fine “a pennello” per i ragazzi, bambini che ripudiano la scienza senza nemmeno conoscerla o essersi cimentati. Per una divulgazione più appetibile bisognerebbe (a mio avviso) scrivere e narrare mettendosi nei panni dei bambini, facendosi continuamente domande su ciò che si scrive. Si sa, tutti i bambini sono curiosi. Ad esempio, tramite l’esperienza che ho fatto “Progetto Cosmos“, appena nominavo un termine che non conoscevano, venivo immediatamente tempestato di domande (Cosa Buona e Giusta). Un’altra idea facile a dirsi ma non molto a farsi, è trattare scienza a mo’ di fumetti. Mi viene in mente Archimede, della serie di Paperino. Si potrebbero fare delle storielle spiegando tutto ciò che si vuole, senza perdere di vista le caratteristiche dei fumetti. Altrimenti i video cartoon sembrano rivelarsi un’ottima idea:
L’ingrediente più importante, secondo me, in ogni articolo divulgativo è la passione. Da quel che ho visto nel vostro sito web, non manca. La passione è fonte di grande fantasia e la fantasia è fonte di grandi idee.”
Chimicare: “Grazie per la tua disponibilità Gabriele. Speriamo di poterti leggere ancora sulle pagine di Chimicare, ora che a tutti gli effetti un associato. Invitiamo tutti coloro che volessero leggere gli articoli di divulgazione scientifica scritti da Gabriele a visitare il suo blog Era Futura.
Grazie di cuore, Gabriele!!!
RispondiEliminaLe tue parole mi hanno ripagata infinitamente più di quanto mille aumenti (e quando mai???) di stipendio potrebbero fare.
E' riuscire ad evitare che la fiammella che già brucia in oguno di noi si spenga che dà senso al lavoro dell'insegnante.
Quando poi, come nel tuo caso, essa comincia ad emettere anche una bella luce vivida, allora è il massimo.
La tua professoressa non ...piatta!