venerdì 15 aprile 2011

Pochi fondi, il James Webb rischia di partire nel 2018

In tempi di tagli di bilancio, anche uno dei progetti più importanti della NASA, il futuro telescopio spaziale James Webb, rischia di ritardare ancora il suo lancio, dal 2015 preventivato alcuni mesi fa, fino al 2018. E’ questa una ipotesi confermata da diverse fonti del panorama aerospaziale americano, in primis dal sito Spaceflight Now.
Artistic Concept James Webb Telescope
L’amministratore della NASA, Charles Bolden, ha comunicato che l’agenzia sta completando la review complessiva del progetto, in ritardo di alcuni anni e con costi decisamente aumentati rispetto a quanto inizialmente previsto, per la fine del mese di aprile, quando verranno annunciate le date di Launch Readiness e le proiezioni dei costi per i prossimi anni.
Negli scorsi mesi era risultato evidente l’aumento vertiginoso dei costi del James Webb, successore dell’Hubble Space Telescope ma operante in banda Infrarossa nell’ambiente del punto Lagrangiano L2 del sistema Terra-Sole. Chiamato inizialmente NGST (New Generation Space Telescope) e dedicato a James Webb nel 2002 in onore dell’amministratore della NASA tra il 1961 ed il 1968, era inizialmente previsto per il 2010. Una serie di ritardi, specialmente per l’alto contenuto tecnologico ed innovativo di buona parte dello spacecraft – specchio primario, criogenia degli strumenti del piano focale, sunshield e dispiegamento in primis – hanno determinato il ritardo attuale, e di conseguenza l’aumento necessario di budget.
I 500 milioni di dollari aggiuntivi per centrare un lancio nel 2015, come ipotizzato negli scorsi mesi, saranno impossibili da trovare nel bilancio 2011, e probabilmente saranno spalmati a partire da quello del 2012, con conseguente ritardo della catena produttiva e di test fino al 2018. Lo stesso Bolden ha evidenziato al Senate Appropriations Committee come la data di lancio più ragionevole per il grande osservatorio spaziale sia ora quella del 2018.
Dal punto di vista del Congresso, alcuni deputati, in primis la senatrice democratica Barbara Mikulski, hanno evidenziato come si possa ancora spingere verso ulteriori richieste di fondi per non spalmare lo schedule in avanti con quello che ha le premesse di un ulteriore ritardo con conseguente rincaro complessivo. La NASA tuttavia non fa mistero di non avere fiducia in ulteriori stanziamenti per il 2011 ed il 2012, da cui l’annuncio dell’inevitabile ritardo.
Resta almeno una notizia positiva: si starebbe evitando l’ipotesi di effettuare un downgrade del telescopio, diminuendo alcuni obiettivi per arrivare ad un risparmio sostanziale. Scott Willoughby, PM di JWST alla Northrop Grumman – prime contractor del telescopio – ha evidenziato come si sia giunti ad un livello di costruzione tale che una simile ipotesi richiederebbe probabilmente più fondi che non procedere secondo la baseline attuale.
Fonte: AstronautiNEWS, Spaceflightnow

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