http://www.nasa.gov/images/content/577360main_pia14472-full-new.gif Su Marte ci sarebbe acqua salata in forma liquida, che scorre stagionalmente e in piccole quantità lungo la superficie del pianeta. Lo testimonierebbero alcune tracce scure e lunghe anche centinaia di metri che compaiono sul pianeta rosso solo durante le estati marziane. L'ipotesi è stata presentata dalla Nasa durante una conferenza stampa ed è stata pubblicata su Science dal gruppo di ricercatori coordinato da Alfred McEwen dell'università dell'Arizona. |
L'idea che su Marte possa scorrere dell'acqua è nata osservando le immagini catturate dal telescopio HiRISE, che viaggia a bordo della sonda della Nasa 'Mars Reconnaissance Orbiter' (MRO). Nelle foto è infatti possibile osservare delle particolari tracce scure, delle scanalature larghe fino a 5 metri e lunghe anche centinaia di metri, che sono visibili dalla tarda primavera fino agli inizi dell'autunno marziano lungo alcuni versanti che guardano l'equatore e sono quindi più esposti al Sole. Anche se non si hanno ancora prove sufficienti a dimostrarlo, i ricercatori dell'Arizona ipotizzano che queste possano essere le tracce lasciate dallo scorrere di acqua salata. "La spiegazione più convincente che abbiamo per queste osservazioni è che si tratti di un flusso di acqua salata, anche se ancora manca una conferma ufficiale", ha dichiarato a Science Alfred McEwen del Lunar and Planetary Laboratory della University of Arizona In precedenza era stata confermata la presenza di acqua allo stato solido sotto forma di ghiaccio ai poli o l'antica presenza (centinaia di milioni di anni fa) allo stato liquido. Stavolta si tratterebbe della prima volta di acqua seppur salata allo stato liquido.
"Questa ipotesi è la più probabile da un punto di vista chimico e fisico - commenta Giovanni Bignami, astrofisico dell'Istituto universitario di studi superiori di Pavia - perché la presenza di sali abbassa la temperatura di congelamento dell'acqua e innalza quella di ebollizione. Durante l'estate marziana le temperature si avvicinano allo zero: in queste condizioni l'acqua salata può rimanere liquida il tempo necessario per formare queste scanalature, e riesce a non evaporare subito nonostante l'atmosfera sia molto rarefatta".
Resta ancora molto da capire riguardo l'origine di queste piccole 'colate' di acqua salata. "Potrebbero provenire dal sottosuolo marziano, dove l'acqua salata può conservarsi grazie alle basse temperature", aggiunge Bignami. "Bisogna indagare meglio questo fenomeno, soprattutto la sua stagionalità - precisa l'astrofisico - ma in ogni caso potrebbe rappresentare un'ulteriore conferma della presenza nel sottosuolo di significative quantità di acqua sopravvissute all'evaporazione degli oceani che due miliardi di anni fa ricoprivano Marte".
Questa scoperta è "l'ulteriore conferma che Marte è un pianeta geologicamente vivo, con una superficie che si modifica anche rapidamente nel tempo", spiega Enrico Flamini, coordinatore scientifico dell'Agenzia spaziale italiana (Asi). "Le brine ghiacciate erano già state osservate dalle sonde Viking - aggiunge - e la presenza di sali nel ghiaccio è stata confermata più di recente da Phoenix. Gli ingredienti quindi ci sono". Per quanto riguarda l'origine di queste tracce "potrebbero essere dovute a piccoli depositi ghiacciati sotto la superficie che si sciolgono quando arrivano vicino alla parte esposta del pendio. In ogni caso - conclude - è difficile immaginarsi un meccanismo che non implichi la presenza, anche se temporanea, di acqua liquida".
Fonte: Repubblica
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