lunedì 8 agosto 2011

Una breve uscita in barca

Per quelli che hanno la possibilità di andare a fare una breve uscita in barca, per i motivi più disparati, la barca è un bene prezioso, sia perchè averla fa sempre comodo (un po' meno quando si tirano fuori quattrini per mantenerla), sia perchè può essere una buona fonte d'apprendimento di un po' di fisica (anche se questo dipende dalla volontà dal possessore).

Due bipedi su una barca a remi rossa fiammeggiante.
Il nostro giocatore di biliardo, dopo essersi allenato da solo sia in fisica che sulle tecniche del biliardo, ha partecipato ad un torneo e ne è uscito vincitore. Oltre ad aver acquisito fama, autostima e soddisfazione personale, ha ricevuto anche una modesta somma di denaro.
Dato che l'umano in questione è davvero un bipede pensante, deciderà di investire la sommetta in qualcosa che si rivelerà istruttivo quanto il biliardo. E' agosto, e difficilmente gli umani dopo aver preso qualche settimana di ferie rimangono in città. Quindi si reca a poco più di mille chilometri di distanza dal suo luogo nativo. Più precisamente il suo paese d'origine situato nel golfo di Sant'Eufemia.Va in un negozio locale di nautica e nota una barca remi ad un prezzo ragionevole. Decide di comprarla assieme a un'ancora, un giubbotto salvagente, un secchio e una corda.


Impaziente di utilizzarla, giunge subito in spiaggia assieme al suo carico di vetroresina. Ringraziando le braccia che l'hanno aiutato per portarla fin lì, promette loro una breve uscita in barca, che avrà luogo fra pochi istanti.

Il protagonista è colui che rema e, nel fare questo, nota che il principio di funzionamento di una barca a remi è analogo a quello del moto di una navicella spaziale: più massa sposterà con i remi (l'acqua), più andrà veloce. Questo però è possibile solamente grazie al principio di azione e reazione:  quando si rema in una barca a remi, i remi spingono sull'acqua e l'acqua, di conseguenza, spinge sulla barca facendola avanzare.
Inoltre il galleggiamento (e il volume immerso) della barca è uguale al rapporto tra le densità del corpo e del liquido (persone escluse).
Ancora a ombrello
Arrivato al largo viene gettata in acqua l'ancora: in questo caso un'ancora temporanea. Un'ancora lavora esercitando le forze di resistenza sufficienti a trattenere l'imbarcazione a cui essa è collegata. Sono due i modi primari di realizzare questa azione: tramite il peso, che tende a spingere l'ancora sul fondo, e tramite la sua forma, che permette una presa ottimale sui fondali. Mentre le ancore permanenti fanno uso prevalente del fattore peso mediante grandi masse lasciate sul fondo marino, ciò non risulta più pratico per le ancore temporanee che necessitano di essere sollevate a bordo dell'imbarcazione: il bipede pensante in questione è magro e senza muscoli, non vorrete già vederlo soffrire! In questo caso l'ancora e la catena (o la cima) contribuiscono all'ancoraggio. Le ancore temporanee però fanno affidamento prevalentemente al fattore forma, per penetrare nel fondale.



I nostri sanno che la barca non potrà allontanarsi, in quanto non c'è vento o corrente. Ecco dunque che decidono di immergersi in acqua per ottenere quella bella sensazione di refrigerio che si prova dopo essere stati sotto il Sole, per oltre un quarto d'ora, ad una temperatura prossima ai 40 gradi Celsius.
Giubbotto salvagente in
polistirolo
Il più idrofobo, indosserà un giubbotto salvagente contenente polistirolo. Di solito i giubbotti sono costituiti di polistirolo e sughero, ossia materiali galleggianti, oppure d'aria. Grazie a questi, la densità del nostro corpo viene sensibilmente alleggerita nella zona in cui si indossa il salvagente. Invece per la parte immersa, il sistema è simile a quello del volume immerso dell'imbarcazione.

Man a mano tutti risalgono sulla barca,  lentamente viene riempita, all'insaputa, d'acqua. Il protagonista si munisce del secchio e inizia a tirarla fuori. L'accumulo di acqua, come ben noto, può portare all'aumento del volume immerso e, successivamente, all'affondamento della barca. Sarebbe proprio il caso di evitare.
Dopo un'ora circa di relax, i conoscenti diventano abbastanza amici e decidono quindi di andare a pranzare assieme.

Una mattinata all'insegna del divertimento e anche dell'apprendimento, quale dei due è stato meglio? E' probabilmente l'insieme a rendere questa mattinata piuttosto speciale.
Fonte: Wikipedia, Arrigo Amadori
"Puntata precedente": http://erafutura.blogspot.com/2011/07/i-congegni-del-biliardo.html

Questo articolo rappresenta il mio contributo al "Carnevale della Fisica #22".

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