martedì 10 gennaio 2012

Il libro proibito

Nell'annus domini 1632 fu pubblicato un libro messo sotto forma di dialogo. Esso fu composto fra il 1624 e il 1632. Il nuovo metodo scientifico si muoverà da questa pubblicazione, in particolar modo verrà esplicata la teoria della conoscenza di Galileo. Oltre che un trattato scientifico-astronomico infatti si presenta come una grande opera filosofica.






«Quest'opera difende insieme i diritti della scienza e della cultura, esige libertà per lo scienziato e per l'uomo di cultura e affronta, oltre a questioni scientifiche, anche problemi di ordine cosmologico e filosofico, portando ovunque il senso nuovo della scienza moderna, il nuovo concetto dell'uomo e la forma nuova nella quale deve delinearsi il rapporto tra l'uomo e la natura. »
(Ludovico Geymonat - Prefazione dell'opera, 1632.)

Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo si pone all'interno di quella che sarà l'imminente rivoluzione scientifica, conciliando linguaggio e semplicità divulgative.

Il manoscritto si chiama Dialogo perchè è impostato e portato avanti da tre diversi personaggi: due di questi, Salviati e Simplicio, sono due scienziati; il terzo invece è un patrizio veneziano, Sagredo. La scelta dei personaggi e il loro numero infatti non è casuale: Galileo utilizza i due scienziati come portavoce dei due massimi sistemi del mondo, cioè delle due teorie che in quel periodo andavano scontrandosi (più avanti verranno citate). Il terzo interlocutore rappresenta invece il discreto lettore, colui a cui è destinata l'opera: interviene infatti nelle discussioni chiedendo delucidazioni, contribuendo con argomenti più colloquiali, comportandosi come un medio conoscitore di scienza.

Nella Divina Commedia di Dante prevalgono i multipli di 3, invece nel Dialogo il due gioca un ruolo fondamentale. E' interessante notare come Dante offriva la sua versione di cosmologia e come Galileo stia per aprire gli occhi al mondo sul metodo scientifico e il sistema copernicano.
Aligheri scrisse il Convivio (trad: il banchetto, un'enciclopedia del 1307) in volgare per rendere accessibile a tutti il suo contenuto. Così fece anche Galileo.In questo modo la lettura può essere duplice: da una parte si contrappone al latino della Chiesa e delle diverse Accademie che si basavano sul principio di auctoritas, rispettivamente, biblico ed aristotelico; dall'altra la precisa volontà di rivolgersi non solo ai dotti astronomi ed intellettuali, ma anche alle classi meno colte, ai tecnici che non conoscevano il latino ma che potevano comunque comprendere queste teorie. L'uso del volgare quindi è subordinato anche all'intento divulgativo dell'opera. Si viene a delineare dunque una forte rottura con la tradizione precedente anche per quanto riguarda la terminologia: Galileo, a differenza dei suoi predecessori, non prende spunto dal latino o dal greco per coniare nuovi termini, ma li riprende, modificandone l'accezione, dalla lingua volgare.

La vicenda si svolge lungo l'arco di quattro giornate:
  • Giornata prima: confronto iniziale tra sistema copernicano (eliocentrico) e aristotelico-tolemaico (geocentrico).
  • Giornata seconda: il moto di rotazione giornaliera della Terra. In questa giornata, per spiegare il fatto che l'uomo sulla terra non ne percepisce il movimento, poiché è solidale ad esso, si riporta l'esempio di ciò che avviene all'interno di una barca in movimento.
  • Giornata terza: si apre con un'invenzione scenica che conferma la presenza dell'ironia come procedimento retorico all'interno del Dialogo. L'aristotelico Semplicio arriva infatti in ritardo in quanto la sua gondola è rimasta arenata nei canali di Venezia a causa della bassa marea; questo pretesto viene usato da Galileo per discutere sulle alte e basse maree, evidenza fisica del sistema copernicano in generale e del moto terrestre in particolare.
  • Giornata quarta: è dedicata interamente all'argomento del flusso e reflusso del mare, considerato erroneamente da Galilei come vero e proprio elemento probatorio dell'ipotesi copernicana.
Gli ordini ecclesiastici vietarono ogni forma di diffusione: nel giugno1633 il libro veniva proibito e Galileo doveva firmare l'abiura. Nello stesso anno la Chiesa inserì l'opera nell'Indice dei libri proibiti.

Questo articolo rappresenta il mio contributo al "Carnevale della Fisica #26".

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