venerdì 22 giugno 2012

Tracce d'Inquisizione

Questa mattina su Facebook è stata censurata (bannata) da Pontifex una pagina contenente informazioni scottanti per la Chiesa e per la libertà di pensiero. Il che mi ha fatto ricordare il film "Il nome della rosa". Cosa è cambiato negli ultimi secoli?


Quanto segue è stato scritto dall'admin della pagina presa in esame, "Bibbia eretica a fumetti".

"UNA PAGINA BRUCIATA"
Gentile direttore/moderatore
con questa mia lettera vorrei portare all'attenzione sua e dei lettori
la situazione sulla libertà di espressione in Italia, con particolare
riguardo all'ambito religioso.
Sono fondatore di una pagina facebook con oltre 43mila fans,
recentemente bannata a causa di insistenti segnalazioni di fanatici
religiosi, appoggiati dal controverso blog Pontifex.com (articolo).
La mia pagina era nata con l'intento di essere un luogo di discussione
su temi quali la laicità dello stato, i diritti civili, scienza ed evoluzionismo,
filosofia, storia del cristianesimo, oltre a proporre immagini e video
religiosi in chiave umoristico/satirica.
Il regolamento della pagina sconsigliava anche la bestemmia perché
considerata una forma di maleducazione al pari delle altre comuni norme
di netiquette.
Tutto questo è stato cancellato e censurato in nome del rispetto (e privilegio)
che la religione dovrebbe godere da parte di credenti e non.
Il crescente fanatismo nella rete virtuale (accentuato dall'annullamento
dei legami interpersonali) si manifesta nell'atteggiamento da Santa Inquisizione
che si è evoluto dal bruciare libri a chiudere pagine internet. Un ritorno di fiamma
(oserei dire) che desta in me serie preoccupazioni: dove finisce la mia libertà
di espressione? È giusto che contenuti rivolti espressamente verso un pubblico
di non credenti siano censurati per non urtare la sensibilità di chi ha fede?
Purtroppo sono costretto segnalare quanto l'art 21 (sulla libertà di pensiero)
sia un diritto riconosciuto ancora solo formalmente.
Parlare di ateismo o rivolgere una critica al cattolicesimo è consentito certo,
ma sarebbe preferibile agire nel sottobosco, scambiarsi opinioni e scritti
come fossimo membri di moti carbonari.
Il nostro è un piccolissimo esempio, ma emblematico della situazione italiana
in cui la secolarizzazione avanza, ma mass media e poteri forti sono ancora
monopolizzati dalle sfere ecclesiastiche.
L'equivoco di fondo sta nel fatto che la religione non costituisce un elemento
della sfera personale di un individuo, quanto strumento di sopraffazione nei
confronti di diverse sensibilità e visioni della vita.
Tutti sono liberi di credere e di professare, ma tutti dovrebbero essere liberi di
non credere e di criticare.
Nutro ancora speranza verso una mentalità più aperta e moderna e non mi farò
abbattere da questo fastidioso imprevisto. Il tempo dei roghi appartiene al
passato e io voglio guardare al futuro.
L'ateo si batterà sempre per la difesa della libertà di opinione, anche dei credenti.

1 commento:

  1. E' inconcepibile ciò che è accaduto oggi. Dov'è finita la libertà di espressione?

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