sabato 14 luglio 2012

Il concetto di vita Attiva

'Vivere contemplando la verità e l'ordine dell'universo, contribuendo ad attuarlo secondo le proprie possibilità.' 'L'uomo avverte in sè l'aspirazione di tradurre quel bello concretamente nella propria vita, nel pensiero e nell'azione.'


Dite queste parole ad una ragazza che frequenta il liceo classico, che abbia studiato la Stoa, Cicerone e sarà vostra per l'eternità.Scherzi a parte, gli aforismi principali sono di una profondità tale che quando li ho letti per la prima volta ho chiuso il libro e mi son detto:
'Oggi ho letto solo due pagine, ma dopo aver visto queste parole, posso chiudere tutto e riflettere sulla loro bellezza.'

Che cosa ricerchiamo in una donna? Ciò che non c'è in un contadino: la finezza e la grazia femminile. Che cos'è la bellezza? Cicerone risponde in modo corposo e piuttosto esauriente. In sintesi, il godimento estetico è dettato da diversi fattori, quali le movenze, il timbro di voce e il modo di pensare di chi parla.
In un certo senso molti elementi del libro, a mio avviso, possono rifarsi alla società di oggi basata sull'apparenza. Ma c'è una netta differenza fra la civiltà antica e quella moderna: il godimento estetico dell'epoca non era basato sulla volgarità ma dalla grazia immortale. Ai giorni d'oggi la bellezza è uno strumento per generare valanghe di profitti mentre ai tempi veniva lodata e trattata come l'elemento più genuino presente in natura.

Fonte: Il concetto di vita attiva secondo Panezio, nel De Officiis di Cicerone

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