domenica 28 ottobre 2012

Il catalizzatore del cambiamento

Ci sono almeno due ragioni per cui chi assiste a un caso d'emergenza difficilmente interviene se ci sono diverse altre persone. 

E-waste. Si tratta di una situazione ambigua o formalmente accettata perchè i bambini sono già abituati a convivere in quella realtà distopica?
La prima è molto semplice: la responsabilità personale di ciascuno si diluisce e così, mentre ognuno pensa che sia già intervenuto o stia per intervenire qualcun altro, nessuno fa nulla. La seconda ragione è psicologicamente più sottile, fondata sul principio della riprova sociale: qui entra in gioco l'effetto dell'ignoranza collettiva. Ciascuno pensa che gli altri abbiano più informazioni sulla situazione e quindi di fronte a un evento ambiguo le persone osservano il comportamento altrui per cercare di interpretarlo correttamente senza considerare che anche gli altri fanno lo stesso. Ciò porta ad un'elevata probabilità di inazione.

Generalizzando si tratta di un processo che coinvolge diversi membri di un gruppo che pensano di avere diverse percezioni, credenze o attitudini rispetto al resto del gruppo. Essi si comportano comunque come gli altri membri del gruppo perché ritengono che siccome tutti si comportano allo stesso modo le opinioni all'interno del gruppo siano unanimi. Siccome quindi tutti i diversi hanno la stessa percezione e si comportano come se concordassero con gli altri, ciascuno pensa di essere l'unico a fare l'alternativo e questo rafforza la propensione a conformarsi.

A causa dell'ignoranza pluralistica le persone tendono a conformarsi a quella che percepiscono come opinione consensuale invece che agire in base alle proprie percezioni e convinzioni.

L'ignoranza pluralistica può parzialmente spiegare l'effetto spettatore ossia il fatto che le persone siano più propense a intervenire in una situazione di emergenza quando sono sole. Siccome i soggetti osservano le reazioni degli altri, anche in situazioni di emergenza possono concludere dall'altrui inazione che non sia necessario intervenire.

Esempio: state passeggiando per strada e trovate un barbone che fa l'elemosina. Il passante che sta innanzi a voi è ben vestito e non dà nulla al barbone. Molto probabilmente lo farete anche voi.

Quindi si potrebbe arrivare alla situazione in cui nessuno agisce sebbene a livello individuale qualcuno pensi che sarebbe giusto farlo. D'altra parte nel caso in cui qualcuno intervenga gli altri sono più propensi a imitarlo e aiutarlo.
Esempio: c'è un incidente dove sono coinvolte due autovetture. Il primo uomo esce dall'auto tutto insanguinato. Chiede esplicitamente aiuto, altrimenti la folla avrebbe il dubbio e non agirebbe. L'uomo mal messo incarica il primo passante a chiamare l'ambulanza. Altri due uomini, vedendo il comportamento positivo del precedente individuo, vanno ad aiutare il secondo automobilista ferito che, fino a quel momento, era stato ignorato.
L'emergenza nel mondo, affrontata dai movimenti
Moltissime comunità si ritrovano con un problema piuttosto strano. Hanno moltissimi membri eppure pochissimi di questi sono attivi. Perchè?
Poco tempo, lavoro, scarso interesse. Le ragioni sono molteplici. Ce n'è una in particolare che quasi sempre passa inosservata. E' stata chiamata in causa precedentemente.
La responsabilità personale di ciascuno si diluisce e così, mentre ognuno pensa che sia già intervenuto o stia per intervenire qualcun altro, nessuno fa nulla.
E' cruciale, all'interno di comunità, movimenti, associazioni e qualsiasi altra aggregazione sociale, creare dei micro-gruppi suddivisi per compiti al fine di far emergere l'intelligenza collettiva. Sembra una cosa scontata ma non lo è affatto: alla Singularity University vengono creati gruppi da 3 (massimo 5) persone per poter rendere più veloce la creazione di idee, agevolare la cooperazione, instaurare un contatto umano profondo con tutti i componenti del gruppo. 
Nelle grosse aggregazioni tutto questo si perde generando una conseguenza poco felice: il disinteressamento da parte dei singoli verso una buona causa. Nei micro-teamwork, le persone, conoscendosi a fondo proprio perchè sono numericamente limitate, decidono collettivamente chi è idoneo per fare un compito e chi non lo è, facendo così fruttare al meglio le competenze dell'insieme.

Fonti:
Approfondimento:

1 commento:

  1. Ciao,

    volevo dirti che intanto che inizieremo una qualche collaborazione su Rete Viva, condividerò i tuoi articoli sulla mia pagina FB, dato che davvero li "condivido" come pensiero ;)

    Mi dispiace che ho solo 280 fan, spero che comunque possano darti più visibilità. Continua così.

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